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POLEMICHE

Asinari: Il no agli arredi? Una limitazione inconcepibile

18 Gennaio 2016
 

Sono più di 60 le incombenze, tra controlli e monitoraggi, a cui i Comuni devono sottostare con l'entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016. Lacci e lacciuoli che, di fatto, bloccano la fludità della gestione amministrativa. Lo aveva già segnalato Anci, in sede di discussione della Legge, presentando proposte di emendamento per superare le limitazioni e le invasioni di autonomia. Ora, con la presa di posizione del presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, si chiede un decreto legge apposito per abrogare le norme che ingessano l’operato locale. "Oggi i Comuni sottolineano soprattutto la necessità di operare una semplificazione delle norme e del sistema di controlli cui i Comuni sono sottoposti.


Considerando la complessità delle norme in essere, Scanagatti punta il dito contro un aspetto specifico, per cui Anci Lombardia ha già avanzato richiesta di abrogazione: "Si tratta di un’ingiusta limitazione contenuta nel Decreto Milleproroghe che limita l’acquisto di mobili ed arredi dell’80% rispetto alla spesa sostenuta mediamente nel 2010-2011. Questo mette in difficoltà molti Comuni che, spesso uscendo da affittanze particolarmente onerose, hanno recuperato spazi pubblici da destinare a uffici comunali, centri civici, luoghi destinati alla cultura e di aggregazione che devono per forza restare inutilizzati poiché non si possono acquistare gli arredi necessari".

 

Strategie Amministrative ha deciso di sentire l'opinione di chi, dalla questione, è toccato in modo diretto. Si tratta di Pierguido Asinari, sindaco di San Giovanni in Croce (Cr), comune di 1.900 abitanti che ospita Villa Medici del Vascello, dimora cinquecentesca rimessa a nuovo un anno e mezzo fa e che già ospitò Cecilia Gallerani, la dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci: "Quella fissata dalla Legge di Stabilità 2016 è una limitazione poco concepibile, o quantomeno difficile da concepire calata nella multiformità delle realtà comunali. Abbiamo acquistato, recuperato, restaurato, messo a disposizione della cittadini e dei turisti Villa Medici del Vascello, con uno sforzo che per un Comune di 1.900 abitanti è stato immane. Ora, pur nella piena fruibilità del bene in chiave turistica, ci troviamo nella situazione di non poter acquistare un solo arredo, dal momento che negli anni presi a riferimento non avevamo di fatto effettuato acquisti nelle relative voci di spesa". 

Un paradosso, che si trascina dal 2015: "Speravamo con il nuovo anno di poter voltare pagina. E invece, salvo novità, ci toccherà ancora aspettare. Noi il nostro dovere di responsabili del bene pubblico e della sua conservazione storico-artistica l'abbiamo compiuto. Può dire la stessa cosa il legislatore? E' evidente che divieti come questo non fanno altro che riproporre all'attenzione la questione dell'autonomia gestionale dei Comuni, sostenuta a parole e seguita assai poco nell'azione normativa statale".

Valeria Volponi

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