Tra terrazzamenti che rubano terreni alla montagna per coltivare i prodotti della terra, la vite e il grano saraceno, il vino, i formaggi, il pane, i saperi alimentari, la ritualità, il lavoro e le feste, la Valposchiavo, territorio tra Svizzera e Lombardia, custodisce un patrimonio culturale, identitario e gastronomico unico al mondo, fatto di saperi e segreti legati alla quotidianità e alla sopravvivenza del mondo alpino.
Al punto che, lo ha annunciato l'assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Cristina Cappellini, Regione Lombardia intende sostenere insieme alla Valposchiavo, la ‘dieta alpina’ come Patrimonio immateriale dell’Unesco: “Con il presidente della Valposchiavo
Cassiano Luminati, che ha partecipato ai nostri lavori iniziamo a lavorare da subito e ci piacerebbe coinvolgere anche tutte le altre regioni dell’arco alpino, che vorranno sostenere questo straordinario patrimonio immateriale".
Mantenere l'eredità di Expo 2015
Obiettivo di questo progetto è far sì che l’eredità immateriale di Expo 2015, "non venga inserita nella teca come fosse un bene culturale da conservare in un museo: vogliamo invece portarla nel futuro, facendola vivere ogni giorno anche con le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo. Per questo Regione Lombardia si candida a diventare punto di riferimento non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, di tutto questo fermento culturale, di questa volontà che le nostre identità possano essere stella polare per il futuro e non solo nostalgia del passato”, ha concluso l'assessore Cappellini.
(VV)