La Lombardia arranca in materia di trasporto pubblico locale: l’offerta per abitante (32,7) è mediamente inferiore alla media nazionale (34,2). Il dato è emerso da un’indagine Kpmg presentata a Milano e dedicata al trasporto pubblico locale, da cui si evidenziano significative differenze nell’allocazione delle risorse e nell’offerta dei servizi di mobilità. Nel confronto con le altre Regioni, l’analisi ha evidenziato che la Lombardia è la regione con la più alta percentuale di mobilità: il 54,3% della popolazione si sposta per motivi di studio o lavoro in un contesto fortemente urbanizzato. Ed è la seconda Regione italiana per tasso di urbanizzazione (68%).
L’offerta di treni/Km per residente in Lombardia (3,7) è inferiore del 14% rispetto alla media nazionale (4,3), ma superiore del 65% per intensità di traffico sui chilometri di rete a quella di tutte le altre Regioni.
Strutture inadeguata a una mobilità che cresce
In particolare, è emerso uno squilibrio tra le risorse destinate al trasporto pubblico, che risultano inadeguate a garantire gli standard di servizio, e la domanda di mobilità dei cittadini, in crescita.
Bene invece la quantità dei passeggeri trasportati e l’entità dei ricavi tariffari, oltre che le condizioni di efficienza produttiva delle aziende del settore.
Necessari processi di rivisitazione dell'offerta
Si rende quindi quanto prima necessario individuare processi di rivisitazione dell’offerta che riesca ad allinearsi alla domanda, tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica e di sostenibilità dei servizi, senza dimenticare il criterio di socialità del servizio.
(VV)