Rischio sismico

La Funzione Censimento Danni e Agibilità post evento delle costruzioni presso i Centri Operativi Comunali: gestione delle attività e aspetti salienti

15 Ottobre 2019
 

di Filomena Papa, Angelo Giuseppe Pizza, Carmelo Vairo*
 
1. Ambito di competenza ed attività della Funzione “Censimento Danni e Rilievo Agibilità post evento delle costruzioni”
La “Funzione censimento danni e agibilità post evento delle costruzioni” (di seguito Funzione Agi) ha come obiettivo la valutazione dei danni e dell’agibilità post-sisma di edifici ed altre strutture (edilizia ordinaria pubblica e privata, servizi essenziali, opere di interesse culturale, infrastrutture pubbliche, attività produttive, beni culturali, etc.), da effettuarsi mediante modalità speditive, sulla base di ispezioni a vista ed eventuali ulteriori elementi conoscitivi direttamente acquisibili sul posto. L’attività prevede l’impiego coordinato di squadre di tecnici per le verifiche speditive di agibilità, da effettuarsi in tempi ristretti ai fini di un tempestivo rientro della popolazione coinvolta nelle proprie abitazioni e di una rapida ripresa delle attività.
In particolare, la Funzione presso il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) si occupa di:
- definire le scelte strategiche e prioritarie della Funzione;
- garantire il raccordo con le altre Funzioni del C.O.C.;
- recepire le segnalazioni provenienti dal territorio di competenza;
- organizzare l’attività sul campo;
- pianificare i sopralluoghi per le verifiche di agibilità valutando le risorse da mobilitare e da richiedere;
- tutelare la pubblica incolumità organizzando la perimetrazione delle aree ad elevata pericolosità da crollo e la messa in sicurezza degli edifici, anche tramite interventi provvisionali;
- segnalare la presenza di beni culturali e di interesse storico artistico e documentale al fine della loro tutela e salvaguardia;
- organizzare la gestione informatica dei dati, della reportistica e degli aspetti cartografici;
- redigere gli atti sui temi di competenza, anche per quanto attiene agli aspetti amministrativi e finanziari.
Nel seguito si propongono gli aspetti salienti inerenti alla gestione ed al coordinamento della Funzione Agi, in linea con quanto riportato nel Manuale di compilazione della Scheda Aedes e nel documento “Gestione della Funzione di supporto Censimento Danni ed Agibilità post evento delle costruzioni presso i Centri Operativi Comunali (C.O.C.)”, nella versione resa disponibile ai Comuni interessati dal Sisma Centro Italia 2016.

2. Struttura organizzativa della Funzione nel C.O.C.
La Funzione Censimento danni e rilievo dell’agibilità post evento, come detto, organizza il censimento dei danni causati ad edifici ordinari pubblici e privati, servizi essenziali, opere di interesse culturale, infrastrutture pubbliche, attività produttive, beni culturali, etc.
A tale scopo, nell’ambito del C.O.C., la Funzione è coordinata da un Referente di Funzione, individuato dal Sindaco tra il personale disponibile con competenze di tipo tecnico e strutturale.
Il Referente di Funzione, o il proprio delegato, altresì, in caso di emergenza, assicura le azioni di seguito elencate:
- sulla base del primo quadro di sintesi in merito alle prime stime di danneggiamento, effettua una valutazione preliminare delle risorse da mobilitare ed eventualmente da richiedere ai centri di coordinamento sovraordinati;
- partecipa alle riunioni del C.O.C. per la necessaria attività di supporto in merito a decisioni di tipo strategico di competenza della Funzione;
- si raccorda con il/i Referente/i dell’omologa Funzione nei Centri di Coordinamento sovraordinati;
- fornisce supporto per la redazione delle Ordinanze Sindacali per gli aspetti di competenza della Funzione.
La Funzione provvede quotidianamente alla redazione di report sull’andamento dei sopralluoghi, riportando in forma tabellare e grafica i dati dei sopralluoghi effettuati (giornalieri e cumulati), distinti per esito di agibilità, oltre che i dati sul numero di sopralluoghi residui, numero di squadre impiegate e richieste, etc.

3. Aspetti procedurali
Le procedure da seguire, in generale, prevedono quanto segue:
- l’attivazione delle operazioni di verifica sugli edifici si avvia con le richieste dei cittadini al C.O.C./Comune (a meno di richieste effettuate direttamente dalle Autorità locali, in casi di particolare necessità o complessità, senza modificare il prosieguo della procedura);
- nell’ambito del C.O.C./Comune si realizza un primo momento organizzativo di tali richieste, che potrebbero anche riferirsi ad unità immobiliari, per relazionarle alle vere e proprie unità strutturali (ogni scheda di agibilità andrà riferita ad un edificio strutturalmente inteso). Questa fase è estremamente delicata e può essere agevolata e facilitata da un buon lavoro preparatorio in fase di pianificazione attraverso la predisposizione di una cartografia pre-organizzata in aggregati strutturali ed unità strutturali, inclusa nel piano di protezione civile comunale (rif. Paragrafo 5);
- il C.O.C./Comune, partendo dalle richieste di verifica su tali pre-individuati edifici, in funzione dei sopralluoghi da svolgere giornalmente, fa richiesta delle necessarie squadre di tecnici al Centro di Coordinamento sovraordinato (struttura direttiva di gestione dell’emergenza) ove è centralizzata la Funzione Censimento Danni e Agibilità post evento;
- dalla Funzione Censimento Danni e Agibilità post evento del Centro di Coordinamento sovraordinato le squadre di rilevatori, ufficialmente registrate, numerate ed organizzate, vengono inviate al C.O.C./Comune per l’espletamento delle ispezioni;
- le squadre di rilevatori si recano presso il C.O.C./Comune per le attività di sopralluogo da effettuare ed assumono informazioni utili allo scopo con il sostegno della struttura locale;
- le squadre di rilevatori espletano il loro compito e, quindi, aggiornano il C.O.C./Comune del giudizio di agibilità e degli eventuali provvedimenti urgenti necessari e/o agibilità parziali;
- il C.O.C./Comune si organizza per ricevere gli esiti (approntando registri, cartografia, etc.), anche attraverso l’ausilio di sistemi informatici (i.e. Erikus) e per attivare i provvedimenti di propria competenza, compresa l’emissione delle eventuali ordinanze sindacali di sgombero (parziale o totale);
La campagna di sopralluoghi va impostata dando priorità alla verifica degli edifici pubblico-strategici (scuole, ospedali, strutture di coordinamento dell’emergenza, strutture ricettive da utilizzare come ricovero della popolazione, etc.) e, per l’edilizia privata, agli edifici meno danneggiati (secondo una logica triage a priorità invertite), al fine di consentire il più rapido rientro della popolazione negli edifici non danneggiati o poco danneggiati.
In generale, un’efficace strategia operativa può prevedere una prima fase di ispezioni speditive effettuate dai VVFF finalizzate a perimetrare le zone rosse, che potranno essere oggetto di relative Ordinanze sindacali di interdizione, nonché a rispondere alle richieste immediate di soccorso da parte dei cittadini, i cui esiti, resi disponibili ai Sindaci, consentono l’emissione delle prime ordinanze di sgombero degli edifici interessati. Gli esiti di tale campagna di verifica possono consentire, altresì, la definizione delle priorità di sopralluogo con scheda Aedes, secondo il criterio triage, descritto al punto precedente. Va sottolineato che la durata di tale fase dipende dall’estensione e dalla rilevanza dell’evento, ma si ritiene che debba comunque essere chiusa entro pochi giorni dal medesimo.
Questo tipo di attività non va confusa con le attività di ricognizione effettuate con l’ausilio della scheda Aedes dalle squadre di rilevamento che operano sotto il coordinamento del centro operativo (Dicomac, se attivata) sovraordinato.
Infine, in stretta connessione con le attività descritte, possono essere avviate le attività dei Gruppi Tecnici di Sostegno (GTS), che rappresentano un fondamentale strumento di supporto alle decisioni dei soggetti responsabili (Sindaci ed Enti locali, in particolare), in grado di fornire indicazioni in merito a misure urgenti per la messa in sicurezza di manufatti edilizi e/o della viabilità ai fini della salvaguardia della pubblica incolumità, oltre che valutazioni in merito ad interventi di demolizione, soprattutto per edifici di particolare importanza ed interesse.

4. Le verifiche di agibilità
Ai sensi del DPCM 8 luglio 2014, la valutazione di agibilità post sismica con scheda Aedes è da intendersi come una valutazione temporanea e speditiva, ovvero formulata sulla base di un giudizio esperto e condotta in tempi limitati, in base alla semplice analisi visiva ed alla raccolta di informazioni facilmente accessibili. Essa non è, pertanto, una verifica di idoneità statica, né comporta calcoli o approfondimenti numerici e sperimentali, ed altresì non sostituisce i certificati di collaudo statico e di agibilità ai sensi del DPR 380/2002, recante il testo unico delle disposizioni normative e regolamentari in materia edilizia. La procedura per la dichiarazione di agibilità consiste, esclusivamente, nel verificare che le condizioni di sicurezza dell’edificio antecedenti al sisma non siano state sostanzialmente alterate a causa dei danni provocati dal sisma stesso. Il giudizio “agibile” significa che a seguito di una scossa successiva, di intensità non superiore a quella per cui è richiesta la verifica, sia ragionevole supporre che non ne derivi un incremento significativo del livello di danneggiamento generale.
La compilazione della scheda Aedes deve concludersi con l’attribuzione di un solo esito intrinseco all’edificio oggetto di valutazione (da individuare tra: A - edificio agibile; B - edificio temporaneamente inagibile (in tutto o in parte) ma agibile con provvedimenti di pronto intervento; C - edificio parzialmente inagibile; D - edificio temporaneamente inagibile da rivedere con approfondimento; E - edificio inagibile), che deve essere assolutamente univoca, senza possibilità di tipo multiscelta.
In aggiunta, qualora l’edificio presenti anche condizioni di rischio connesse a cause esterne all’immobile, va segnalato anche l’esito F, corrispondente all’inagibilità per cause esterne. Ciò consente, una volta rimosse le eventuali condizioni di rischio esterno, di non perdere l’informazione sull’esito intrinseco del manufatto.
Per tipologie di edifici/opere particolari, non classificabili come ordinarie, le attività di sopralluogo vanno effettuate attraverso la redazione di relazioni tecniche di valutazione e/o con schede dedicate, qualora disponibili.
Allo stato attuale le schede ufficialmente disponibili sono:
- scheda di valutazione di danno ed agibilità post sisma per edifici a struttura prefabbricata o di grande luce GL-Aedes (Grande Luce – Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica) e relativo Manuale di compilazione, pubblicati con il DPCM 14 gennaio 2015;
- scheda per il rilievo del danno alle Chiese appartenenti al patrimonio culturale nazionale (Modello A-DC), pubblicata con il DPCM del 23 febbraio 2006, e relativo Manuale approvato con DPCM del 13 marzo 2013.
Si segnala che per i Palazzi è disponibile la Scheda per il rilievo del danno - Palazzi (Modello B-DP), pubblicata con il DPCM del 23 febbraio 2006. Tale scheda può essere eventualmente utilizzata in sopralluoghi di seconda fase, su precisa indicazione del MiBACT, con la finalità di effettuare una valutazione più approfondita del danno.
Per l’analisi di altre tipologie di strutture potranno rendersi disponibili ulteriori schede di rilevamento predisposte ad hoc, in mancanza delle quali si provvederà alla redazione di appositi verbali di sopralluogo.

5. Aspetti cartografici
La predisposizione in tempo di pace di una cartografia pre-organizzata in aggregati strutturali ed unità strutturali, inclusa nel piano di protezione civile comunale, è presupposto fondamentale per una più efficace organizzazione delle attività di sopralluogo in fase di emergenza.
La cartografia di riferimento da predisporre ai fini dell’organizzazione dei sopralluoghi deve essere comunque la più aggiornata disponibile. La dotazione cartografica minima parte dalle mappe catastali e dalle carte tecniche regionali (CTR); si possono anche utilizzare aerofotogrammetrie ad adeguata scala, ma la dotazione ottimale è costituita dalla cartografia digitale di un Sistema Informativo Geografico (GIS) supportato da un database cartografico aggiornato o meglio ancora da un Data Base Geo-Topografico (DBGT) secondo gli standard più recenti.
A prescindere dal tipo di supporto cartografico, è comunque preferibile che le mappe abbiano le seguenti caratteristiche:
- scale di riferimento indicative: 1:1000 ÷ 1:2000;
- delimitazione degli aggregati strutturali;
- individuazione degli edifici (unità strutturali).
La disponibilità della mappa catastale è comunque sempre auspicabile anche per l’identificazione delle particelle degli edifici. È pertanto opportuno che sia disponibile in un formato tale da poter essere utilizzabile anche dalle squadre di rilievo del danno e agibilità.
Sulle carte disponibili, gli aggregati sono numerati in maniera univoca, attraverso l’attribuzione a ciascuno di essi di un codice identificativo univoco. Per la definizione del codice identificativo, si rimanda al paragrafo 2.4 “Identificazione degli aggregati e degli edifici” del Manuale della scheda Aedes, pubblicato con DPCM dell’8 luglio 2014, che si riporta in allegato. 
È bene precisare che la mappa degli aggregati può subire delle modifiche o integrazioni conseguenti alla fase di sopralluogo. Infatti, l’identificazione degli aggregati e degli edifici non è sempre facile ed univoca, specialmente nel caso di aggregati dei centri storici. Può accadere, pertanto, che la mappa messa a disposizione delle squadre non corrisponda alla realtà (aggregato da ripartire in due aggregati o viceversa), e la squadra sia chiamata ad apportare delle modifiche secondo le modalità descritte nel dettaglio nel Manuale Aedes. È quindi fondamentale che dalla Funzione la mappa sia mantenuta in costante aggiornamento recependo le eventuali modifiche apportate dalle squadre durante i sopralluoghi, inclusa l’eventuale suddivisione degli aggregati in unità strutturali.
Questo tipo di attività risulta fortemente agevolata se a livello locale sono utilizzati applicativi di gestione informatizzata delle attività, dotati di motore cartografico (i.e. Erikus).

6. Gestione delle squadre di rilevatori
Le squadre richieste, ufficialmente registrate nei centri di coordinamento sovraordinati e contraddistinte da numero identificativo, si recano presso la Funzione Agi attivata nel C.O.C..
La Funzione Agi preliminarmente è tenuta a verificare l’ufficialità delle squadre, controllando che si tratti di quelle previste nella pianificazione inviata alla Funzione dal Centro di coordinamento sovraordinato. 
Qualora una squadra tra quelle previste non si presenti, è necessario contattare tempestivamente la Funzione a livello sovraordinato e segnalare il problema.
Analogamente, qualora si presenti alla Funzione una squadra non inclusa nell’elenco di quelle comunicate, se ne dovrà dare tempestiva comunicazione al Centro di coordinamento sovraordinato ed attendere disposizioni a riguardo.
In nessun caso si dovranno accettare squadre non ufficialmente registrate, o costituite in modo estemporaneo per far fronte ad esigenze contingenti. Necessità di questo tipo dovranno essere rappresentate, anche con carattere di urgenza, al Centro di coordinamento sovraordinato.

7. Piani di sopralluogo per le squadre di rilevatori
La Funzione Agi presso il C.O.C. quotidianamente provvede a mettere a punto un piano di sopralluoghi per il giorno successivo, calibrato in funzione delle squadre richieste potenzialmente disponibili.
Il piano di sopralluoghi deve essere articolato in programmi distinti, in numero almeno pari alle squadre disponibili l’indomani.
Un accorgimento da seguire consiste nel fare in modo che gli aggregati strutturali ricadano per intero nella pianificazione di una sola squadra, evitando per quanto possibile la frammentazione degli stessi tra più squadre.
La pianificazione di ogni squadra dovrà essere svolta in modo da minimizzare il più possibile gli spostamenti intermedi delle squadre, al fine di contenere i tempi.
È bene precisare che nel caso in cui siano presenti richieste di sopralluogo relative al medesimo aggregato strutturale (ma ad edifici diversi), tali richieste, per le ragioni sopra esposte, devono essere possibilmente ricomprese nell’ambito del medesimo programma di sopralluoghi e, pertanto, attribuite alla stessa squadra. 
Ai fini della programmazione, si può orientativamente considerare, un numero medio di 6 -7 sopralluoghi giornalieri per squadra, se gli edifici non abbiano dimensioni eccessive e se l’accessibilità sia ovunque assicurata.
Parte integrante dell’attività di pianificazione è il contatto preliminare da parte della Funzione Agi del C.O.C. con il/i cittadino/i che ha/hanno fatto richiesta di ispezione per l’edificio in esame, al fine di stabilire la data del sopralluogo che dovrà prevedere la presenza fisica dello/gli stesso/i o garantire misure alternative per consentire alla squadra lo svolgimento di un sopralluogo il più possibile completo anche all’interno dell’edificio.

8. Ordinanze ed esecuzione di provvedimenti di pronto intervento
Generalmente i provvedimenti di pronto intervento urgenti, oggetto di specifiche Ordinanze sindacali, hanno la finalità di garantire l’incolumità pubblica e privata a seguito di crolli di manufatti e edifici o per evitarne l’aggravamento nei casi di ulteriori scosse. In questi casi è necessario realizzare interventi provvisori indifferibili e urgenti attraverso l’emanazione di specifiche Ordinanze sindacali che devono contenere precisazioni su circostanze, luoghi, tempi e destinatari.
Le Ordinanze per l’esecuzione di provvedimenti di pronto intervento possono anche essere emanate congiuntamente alle corrispondenti Ordinanze di sgombero.
Questi Atti per l’esecuzione di interventi di pronto intervento possono dipendere da tre situazioni:
a. generale messa in sicurezza di infrastrutture, strade e spazi pubblici anche con rimozione di materiale di ingombro risultante da frane o crolli, al fine di garantire l’incolumità pubblica e il ripristino temporaneo di condizioni di accessibilità;
b. messa in sicurezza di edifici, di muri di sostegno, altri manufatti a seguito di sopralluoghi eseguiti nell’ambito dalla Funzione censimento danni ed agibilità post evento delle costruzioni nel C.O.C. con schede di rilevamento riportanti esiti C, D, E oppure F.
c. messa in sicurezza degli edifici per inagibilità temporanee (parziali o totali) riconducibili a sopralluoghi effettuati con le schede di rilevamento, il cui  esito è risultato B a seguito del quale l’edificio può essere reso agibile dopo l’esecuzione di opere di consistenza limitata, di rapida e facile esecuzione.
Nel caso di sopralluoghi con le schede Aedes i provvedimenti inseriti nelle Ordinanze dovranno quantomeno contenere quelli indicati nella scheda e nei relativi modelli riepilogativi. 
Le Ordinanze per i provvedimenti urgenti specificheranno l’eventuale iter di approvazione e autorizzazione degli interventi, nonché le procedure di spesa e eventuale rimborso, nel rispetto del quadro normativo vigente.

(*Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri)

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