Rischio sismico

I sistemi informativi territoriali nell’ambito della Protezione civile

15 Ottobre 2019
 

di Mattia De Amicis*  

L’Italia, come noto, è un territorio nel quale i terremoti avvengono con frequenza quasi quotidiana e ciò, unito alla tipologia del nostro patrimonio edilizio, determina che siamo, a livello mondiale, tra i paesi ad elevato rischio. Dal 1992, anno di emanazione della prima legge nell’ambito della protezione civile, ad oggi possiamo notare come, a livello legislativo, sia avvenuto un continuo ed inesorabile incremento di attività per la prevenzione; si è iniziato con la definizione e realizzazione dei Piani di Protezione Civile comunali, provinciali e regionali per arrivare anni dopo agli studi di Microzonazione Sismica (MS) e finendo recentemente con la Condizione Limite d’Emergenza (CLE). Tutti questi documenti oltre ad avere una parte di relazione documentale, hanno una preponderante componente di cartografia tematica. Nel corso degli anni, anche il sistema di governo del territorio da parte degli enti preposti ha potuto beneficiare dello sviluppo di nuove tecnologie digitali soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di gestione cartografica. In tale contesto, i Sistemi Informativi Territoriali (SIT) sono oggi lo strumento indispensabile di gestione dei dati territoriali e nel contempo le Pubbliche Amministrazioni si sono dotate di vere e proprie Infrastrutture di Dati Territoriali che permettono la condivisione, la visualizzazione degli stessi sfruttando appieno tutto quanto la tecnologia moderna mette a disposizione, App, siti web, siti di webmapping.

Il mondo della protezione civile, avendo una forte componente territoriale si trova ad avere questi strumenti e tecnologie come parte integrante del proprio sistema in tutte le sue fasi; nella fase di prevenzione per l’analisi dei rischi e la loro rappresentazione cartografica, per la conoscenza del territorio attraverso l’uso dei DataBase Topografici nonché per la redazione dei piani di Protezione Civile. 

Oggi sono in atto le prime applicazioni anche in ambito di prima emergenza quando, in caso di evento sismico, le autorità comunali devono gestire e coordinare le fasi di censimento danni ed agibilità post evento, la gestione e la rappresentazione cartografica delle istanze di sopralluogo post terremoto presentate dai cittadini ai COC (Centri Operativi Comunali) e degli esiti di agibilità, oltre che la redazione dei report giornalieri e il monitoraggio dell’intero ciclo di operazioni tecniche. Un esempio di tale applicazioni è rappresentato dal sistema Erikus (Emergenze Richieste Unità Strutturali), realizzato dal Settore Sismico della Regione Piemonte e dall’Arpa Piemonte in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile mediante l’uso di strumenti e applicazioni non commerciale (open source).

(*Professore associato di Gestione delle emergenze idrogeologiche, Geologia ambientale e Sistemi informativi territoriali e componente del Comitato Tecnico Scientifico della Scuola Superiore di Protezione Civile di PoliS-Lombardia)

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