Rischio sismico

Attività di rilievo del danno post sisma

25 Luglio 2019
 

Le attività per la valutazione e il censimento del danno post evento sismico vengono svolte utilizzando procedure, metodologie e strumenti di rilievo consolidati, utilizzati da tecnici sia delle pubbliche amministrazioni sia liberi professionisti dotati di specifica competenza professionale e opportunamente formati per le attività di sopralluogo, i cui esiti vengono sintetizzati attraverso schede speditive di rilievo (AeDES e, per edifici con grandi luci, Gl-AeDES). Le norme di riferimento sono il DPCM 8 luglio 2014 e il DPCM 14 gennaio 2015.

La gestione emergenziale degli eventi sismici che hanno interessato il Centro Italia a partire dall’agosto del 2016, ha richiesto la realizzazione di oltre 220.000 sopralluoghi per la valutazione dell’impatto e del danno sugli edifici. Detti sopralluoghi sono stati realizzati solo in parte con i citati strumenti di rilievo, essendo stata prevista una procedura in deroga, con impiego di una scheda ulteriormente semplificata (“FAST”), in ragione della necessità di contrarre i tempi a fronte della numerosità delle richieste di sopralluogo.
L’esperienza maturata ha, da un lato, definitivamente confermato la validità dell’impianto complessivo basato sull’utilizzo delle schede AeDES e Gl-AeDES; dall’altro, ha affermato la necessità di prevedere misure di razionalizzazione, semplificazione e accelerazione delle procedure e degli aspetti organizzativi di dette attività, sia nelle fasi preparatorie sia in quelle di gestione operativa delle stesse.
Il Dipartimento della Protezione civile ha altresì avviato un percorso di revisione ai fini dell’ottimizzazione delle procedure operative di realizzazione delle attività di valutazione del danno post-sisma.

Approfondimento - La scheda AeDES
La scheda AeDES (allegata alla pagina), utilizzata per la prima volta nella sua versione originaria in occasione del terremoto umbro-marchigiano del 1997 (Regione Marche), è stata oggetto di alcuni aggiornamenti a fronte del ritorno di esperienza di eventi successivi, quali quello del Pollino nel 1998 e del Molise nel 2002 È stata, quindi, utilizzata in occasione del terremoto in Abruzzo del 2009, formalmente allegata all’Ordinanza 3753 del 6 aprile quale strumento per censire gli edifici danneggiati dal sisma, e successivamente nel terremoto in Emilia del 2012, già pubblicata nel DPCM del 5 maggio 2011, e quindi divenuta, non solo di fatto, ma anche per norma, strumento di riferimento ufficiale per il rilevamento speditivo dei danni, la definizione di provvedimenti di pronto intervento e la valutazione dell’agibilità post-sismica degli edifici ordinari.

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