SEZIONE: ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME - AMBIENTE, ENERGIA
Ambiente

Il Manifesto di Assisi contro la crisi climatica

27 Gennaio 2020
 

Definito come la risposta italiana alla crisi climatica, il Manifesto di Assisi, presentato nella città del patrono d’Italia, propone una grande alleanza tra istituzioni, mondo economico, industriale, politico e religioso, cittadini. Tutti con un unico obiettivo: rispondere con fatti concreti alla crisi climatica perseguendo una società più a misura d’uomo.

Hanno partecipato alla presentazione del Manifesto, promosso da Ermete Realacci, , tra gli altri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.
 

 

A rappresentare Anci, che da subito ha aderito all’iniziativa che ha già superato le 2mila adesioni, è stato il presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco. “Penso”, ha detto  Bianco, “che non ci si assolve la coscienza mettendo una firma, per questo oggi a nome di Anci e del presidente Decaro porto un regalo concreto: il parere sulla blu economy approvato all’unanimità ieri a Barcellona dalla assemblea plenaria di Arlem, l’organismo che riunisce città e regioni euromediterranee. Nel parere si chiede una banca dati euromediterranea, l’istituzione di un’autorità eruromediterranea per tenere pulita la nostra costa, un percorso verso il divieto di gas metano e petrolio nel Mediterraneo”. Tornando al Manifesto Bianco ha ribadito che  “i Comuni vogliono fare la loro parte e siamo convinti che una partita importante si gioca anche sul piano della conoscenza ed è per questo che porteremo in ogni Comune la voce unitaria di tutte le forze migliori del Paese. Ma dobbiamo essere aiutati ad agire concretamente per salvaguardare l’ambiente anche da un punto di vista normativo, non lasciando soli i piccoli Comuni e permettendo alle grandi aree urbane di mettere in campo azioni efficaci”.



“La chiave di questo manifesto oltre a grande sfida economica e tecnologica, ha spiegato il promotore dell’iniziativa Ermete Realacci , incrocia gli elementi tipici dell’Italia: innovazione , qualità, coesione sociale, bellezza, comunità, territorio e i Comuni sono la sede dove una cultura antica raccoglie le migliori energie per affrontare futuro”.
E anche per il custode del Sacro convento di Assisi, Mauro Gambetti “è questa la parte bella del Paese. Ci troviamo assieme, con estrazioni e interessi diversi ma accomunati dalla grossa emergenza di questo tempo. Oggi condividiamo l’idealità su questo tema e speriamo che azioni come questa  facciano rifiorire di nuovo l’Italia”.



I saluti della città di Assisi sono stati portati dalla sindaca Stefania Proietti che, dando il benvenuto alla numerosa platea, ha rimarcato come “il rimedio alla crisi planetaria sta nel rifondare un’economia che sia attenta alle persone e all’ambiente. Oggi siamo ad Assisi per fare questo patto che mette al centro la vita. E su questo patto Anci e le città hanno ruolo fondamentale ma per essere efficace occorre una voce unitaria e coerente”.

Nel solco delle azioni concrete la prima cittadina di Assisi ha voluto portare il contributo dell’amministrazione.  “Oggi lanciamo la mozione Assisi che parte dal nostro Consiglio comunale ma che auspichiamo approdi in tutti i Comuni italiani. Una mozione che punta ad arrivare entro il 2050 senza emissioni nette di CO2. Per farlo dobbiamo ripensare nuovi sistemi di trasporti, innovative idee sul ciclo rifiuti, nuove azioni sul rinnovabile. Ad Assisi abbiamo cominciato, i Comuni italiani ci seguano su questa strada perché se è vero che una singola azione non cambia il mondo, tante azioni unite possono farlo”. (Fonte: Anci.it)

(SM)
 

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