Numerosi progetti di valorizzazione di edifici storici prevedono implementazione nei locali del palazzo di un museo. Per questo motivo il Laboratorio di AnciLab sulla valorizzazione dei beni culturali ha dedicato una mattinata ai musei. Ne hanno parlato Marco Baioni, archeologo e direttore di museo e membro del tavolo di Coordinamento della Rete Museale dei Musei Archeologici delle Province di Brescia, Cremona e Mantova (MA.net), e Andrea Perin, architetto museografo ed esperto di progettazione di allestimenti temporanei e permanenti.
Proprio sull’aggregazione di musei si è soffermato Baioni, indicando due tipologie: il Sistema territoriale di musei e la Rete tematica di Musei, cui si può aggiungere una categoria che nasce dal legame fra le due, la Rete tematica-territoriale. Come intuibile, il punto di collegamento con il Sistema è il medesimo territorio, oltre al medesimo ente sovra comunale di riferimento. I musei sono spesso tra loro differenti, per tipologia, modalità di gestione e così via. Caratteristiche del sistema territoriale sono la struttura definita e stabile, l’organizzazione più o meno gerarchica, i servizi condivisi e la programmazione pluriennale.
La rete tematica aggrega musei che presentano la stessa tipologia e possono differire per tutto il resto. Per esempio non sono presenti nello stesso territorio. Qui non esiste quasi mai gerarchia, si fonda sul volontariato, non ci sono struttura e di figure di coordinamento e la programmazione è annuale.
Qualunque sia la strada scelta, Baioni ha indicato i vantaggi dell’aggregazione: “L’aggregazione di musei porta a creare economie di scala, a migliorare la visibilità del singolo istituto e a sviluppare conoscenza reciproca e comunità”.
Andrea Perin ha posto l’attenzione sul tema musei e bambini, tema cui ha dedicato un e-book pubblicato da AnciLab, Musei e bambini. “Il museo, così come è concepito soprattutto in Italia, è ancora saldamente attestato su un target di pubblico adulto. Lo si può riscontrare nella concezione del percorso, negli arredi e nelle forme di comunicazione”. E questo nonostante il 31,2% dei musei abbia predisposto percorsi pensati per i bambini e il 15,2% proponga attività di intrattenimento e dispone di spazi dedicati ai più piccoli.
Ripensare dunque i musei ed “è fondamentale che ci sia circolarità tra i bisogni e le richieste dei visitatori adulti e quelle dei bambini, che i diversi approcci allo stesso percorso degli uni siano percepibili anche dagli altri come possibile scambio e reciproco beneficio”.