di Maurizio Piazza, esperto ReteComuni, ANCI Lombardia
Nella premessa del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione 2017–2019 (di seguito Piano) si legge: “L’Italia, sulle base delle indicazioni fornite dalla Agenda digitale europea, ha definito una propria strategia nazionale elaborata di concerto con i Ministeri e in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Nel 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato due programmi strategici per il Paese: il Piano nazionale Banda Ultra Larga e la Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020.
L’attuazione dell’Agenda digitale italiana richiede il coordinamento di molteplici azioni in capo alla Pubblica amministrazione, alle imprese e alla società civile e necessita di una gestione integrata delle diverse fonti di finanziamento nazionali e comunitarie (a livello centrale e territoriale)”.
Il Piano è molto articolato (oltre 130 pagine compreso appendici ed gli allegati) e delinea una visione d’insieme, organica e correlata fra i diversi componenti, dell’intero sistema informativo della PA. Inoltre definisce le azioni, molte delle quali già in essere, per consentire la realizzazione di quanto delineato. Il Piano, oltre ai contenuti tecnologici ed all’orientamento operativo sulle azioni da intraprendere, affronta anche gli aspetti economici con l’obiettivo di “guidare la razionalizzazione della spesa ICT della Pubblica amministrazione e il suo riorientamento a livello nazionale nei termini definiti, in prima istanza, dalla Legge di Stabilità 2016”.
Nella nota di lettura, che trovate allegata, cercheremo di individuare gli elementi di maggior attenzione e far emergere l’impatto che avranno le strategie definite nel Piano sugli Enti Locali, Comuni e loro aggregazioni.
Il sito del Piano triennale.