SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - ISTRUZIONE - TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
da ANCI LOMBARDIA
Infanzia

Città dei bambini, a Cremona è progettata dai più piccoli

2 Marzo 2016
 
La città ridisegnata dai bambini e a loro misura è stato il tema del secondo incontro del progetto "Comuni per i diritti dei bambini", promosso da Anci Lombardia in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha fatto tappa a Cremona.
Pier Franco Maffè, Presidente del Dipartimento istruzione di Anci Lombardia, ha aperto i lavori sottolineando come l'iniziativa pensata dall'Associazione dei Comuni vuole stimolare nuovi punti di vista sulla città, "perché la città si può strutturare a misura di bambino".
La testimonianza del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma è stata portata da Antonella Prisco che ha evidenziato come "per rendere i bambini protagonisti della vita delle città serve che qualcuno li sappia ascoltare, perché loro hanno tempi, linguaggio e modi diversi da quelli degli adulti". 
 
Le esperienze dei Comuni
La riflessione si è quindi spostata sulle strategie e sui progetti concreti per facilitare la partecipazione dei bambini alle dinamiche cittadine. 
Maura Ruggeri, Vice Sindaco di Cremona e Assessore all'istruzione, ha ricordato "la lunga storia di attenzione ai diritti e alla città dei bambini, che negli ultimi anni si è resa più difficile a causa della mancanza di risorse da un lato e dall'emergere di nuove esigenze dall'altro". Ma nonostante le difficoltà a Cremona "si è aperto un cantiere su questi temi, perché anche se a volte la città é una realtà che presenta aspetti di conflitto, siamo spronati ad avere una visione di lungo respiro". 
Un progetto particolare è quello illustrato da Paola Merlini della cooperativa Iride. L'iniziativa è stata messa in pratica nel quartiere Po per coinvolgere bambini, genitori, abitanti, e operatori commerciali in un percorso per capire come vivere il quartiere, come pensare alla partecipazione dei luoghi e al recupero dell'autonomia dei bambini. 
Un laboratorio di coesione sociale è stato descritto da Laura Rossi della scuola primaria Stradivari, che ha dimostrato come la scuola può diventare "uno spazio a disposizione del quartiere per promuovere il benessere comune, coinvolgendo bambini, genitori e cittadini in iniziative, laboratori creativi, percorsi e idee che hanno destato molto entusiasmo.
Infine è intervenuta Francesca Albertoni, dell'Associazione Architetti Senza Frontiere Italia, che ha raccontato l'azione messa in campo nel quartiere Cambonino, un'area urbana slegata dal resto della città e che ha visto i bambini protagonisti nel ridisegno del quartiere per attivare una nuova socialità. (LS)
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