Chi ha sollevato lo sguardo sui cieli di Milano nella mattina di lunedi 14 marzo...si è trovato di fronte a uno spettacolo inusuale: un dirigibile trasparente, con la coda rossa, marchiato Università Bicocca. E' la stazione meteo completa - capace di rilevare la temperatura, la pressione, l’umidità relativa, la velocità e la direzione del vento e dotata anche di un fonometro - che dal tetto dell’edificio U9 dell’Università si è sollevato con la missione di rilevare nuove informazioni utili per lo studio dello smog e dell'inquinamento acustico nel capoluogo lombardo. "Il dirigibile, fra i pochi al mondo utilizzati per questo genere di esperimenti, ha una lunghezza di 14 metri e un diametro di quattro, contiene circa 90 metri cubi di elio e può trasportare fino a 50 chilogrammi di strumentazioni", spiega Ezio Bolzacchini, docente di Chimica dell’ambiente, che ha lavorato con il professor Giovanni Zambon, docente di Acustica ambientale e il Dipartimento di Scienze dell’ambiente e del territorio e di Scienze della terra (DISAT).
Dalle Svalbard a Milano per lo studio dello strato di inversione
Il dirigibile è stato utilizzato da ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca anche alle Isole Svalbard, l'arcipelago norvegese nel Mar Glaciale Artico, è può raggiungere quote intorno ai due chilometri. "A Milano non si solleverà oltre i 350 metri di altitudine perché poche centinaia di metri più in alto potrebbe trovarsi sulla scia dell’aeroporto di Linate", spiega Bolzacchini.
La ricerca che svolgerà il dirigibile è indirizzata, in particolare, allo "strato di inversione”, la fascia di 25-30 metri nella quale, pur aumentando l’altezza da terra, la temperatura sale. Proprio questo strato di inversione è responsabile del fatto che lo smog resta a terra, gravando sul livello di inquinamento, non potendosi disperdere in un volume più ampio. Fenomeno che aumenta, in particolare, nei mesi invernali.
Applicazione inedita del fonometro
Per la prima volta si è attivato un super-microfono che misura la pressione acustica e rileva il il rumore ambientale e quindi l’inquinamento acustico in quota: sinora non sono mai stati effettuati studi del rumore ambientale su profili verticali. Sarà quindi possibile studiare l’andamento dell’inquinamento acustico rispetto alla quota, indentificando diverse fonti di rumore come la strada, la ferrovia o interi settori della città, oltre all’influenza dei venti.
(VV)