Non più un semplice amministratore di condominio, ma un “building manager”, professionista in grado di offrire servizi integrati agli utenti con elevate potenzialità di sviluppo per l’economia dello stabile. È in questa direzione che, secondo Groma, società di gestione e servizi integrati per il patrimonio immobiliare fondata nel 1987 dalla Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti (Cipag), si sta evolvendo una figura così importante.
Oggi il valore delle spese classiche condominiali (ristrutturazioni, riqualificazioni e manutenzioni ordinarie) raggiunge l’1% del pil, pari a circa 15 miliardi di euro. Attivando una vera e propria gestione degli immobili e dei servizi integrati, si potrebbe creare valore aggiunto per l’immobile stesso, i condomini, i professionisti, e l’economia in generale, per ulteriori 20 miliardi di euro ogni anno. I vantaggi per i clienti potrebbero ammontare al -10% del bilancio ordinario e fino al +10% del valore dell’immobile.
In Italia sono presenti circa 260mila amministratori non professionisti, i condomini sono circa 1 milione e solo 40 mila i professionisti: per loro si aprono grandi possibilità, che potrebbero ricalcare alcune esperienze straniere. Qui esistono società di capitali, multinazionali, consorzi che offrono servizi integrati di ogni genere, dalla contrattazione ampliata con i fornitori di servizi, alla programmazione delle manutenzioni, all’introduzione del controllo di gestione, fino all’offerta di servizi di baby sitter, consegne a domicilio, fisioterapia e infermiere).