SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA

Energia e ambiente. Una sfida per il Paese

21 Dicembre 2009
 
Il tema dell’energia e della salvaguardia ambientale è un tema sempre in primo piano, che coinvolge direttamente e indirettamente anche le Pubbliche Amministrazioni Locali. La presentazione dell’attività 2009 di E.on, quarto produttore nazionale di energia elettrica in Italia, è l’occasione per fare il punto della situazione su questo tema.

A fare il resoconto dell’attività è Klaus Schäfer, amministratore delegato di E.on Italia, che sottolinea innanzi tutto alcune difficoltà che il mercato ha incontrato nel corso dell’anno. Oltre la crisi economica, che ha ridotto i consumi e quindi gli investimenti nel settore, anche gli interventi normativi messi in campo in Italia hanno colpito duramente il settore energetico nel 2009. Ne è un esempio la Robin Tax, ma anche una serie di altre iniziative che entrano più nello specifico tecnico e che hanno avuto come esito quello di creare una sorta di “involuzione” del settore energetico non consentendo di sfruttare fino in fondo gli impianti disponibili. D’altro lato il governo ha deciso la riforma del mercato elettrico per intervenire in un periodo di crisi economica e per incentivare il più possibile la ripresa, con l’intento di completare il percorso avviato nel 1999 con la liberalizzazione del mercato energetico. Il percorso intrapreso fino ad oggi si prefigge buone finalità e propone soluzioni ragionevoli e attese da tempo. E’ necessario però che il mercato elettrico sia caratterizzato da maggiore trasparenza, miglioramento della concorrenza e completamento del processo di liberalizzazione per rendere la struttura più flessibile, a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai consumatori. Lo sviluppo della rete va accelerato, vanno eliminati i colli di bottiglia del sistema, velocizzando i tempi autorizzativi e realizzativi: è soprattutto necessario tutelare gli investimenti “capital intensive” degli operatori energetici dai rischi derivanti da un quadro regolatorio in costante evoluzione.

In sintesi, la crisi della domanda, i provvedimenti legislativi e di regolamentazione del mercato hanno rallentato la crescita con effetti sia sulla generazione dell’energia elettrica che sulla vendita.
In un mercato difficile come quello attuale, non è scontato riuscire a ottenere dei buoni risultati, che nel caso di E.on sono stati raggiunti grazie a un intervento mirato a una maggiore efficienza dei costi e dei processi. Anche per il prossimo anno l’impegno sarà rivolto sull’efficienza dei processi e dei costi (dall’efficienza energetica alle performance tecniche, dal procurement negli approvvigionamenti ai nuovi modelli organizzativi e funzionali fino all’implementazione dei servizi) e sull’innovazione tecnologica e di servizio ai clienti, per poter essere pronti ad affrontare il futuro.

E.ON ha continuato ad investire in particolare nella generazione di energia elettica, puntando in particolare nell’idroelettrico: il piano di rinnovamento della centrale di Terni (590 MW) procede come previsto e nel 2010 avranno fine i lavori. L’impatto ambientale è nullo dal momento che è un rinnovamento dei macchinari che porterà a migliori livelli di efficienza energetica. Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo generato 1,1 miliardi di kWh di energia dal solo nucleo di Terni. Per dare un ordine di grandezza, questa energia "verde" potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico di circa 500.000 famiglie italiane per il periodo di riferimento dei nove mesi. Con l’obiettivo di mantenere competitivo il parco di generazione italiano, si lavorerà in modo che i nuovi progetti consentano di convertire circa 1,4 GW di capacità pregressa alle più moderne tecnologie a carbone e a gas, aumentando l’efficienza del 50% e riducendo contemporaneamente le emissioni.

Sempre per l’obiettivo di avere maggiore efficienza degli impianti e protezione del clima entro il 2013 il parco ad olio combustibile sarà in parte sostituito con nuovi progetti più efficienti. Ne è un esempio la centrale di Fiume Santo, che ha ricevuto la settimana scorsa il parere positivo della regione per la realizzazione del 5° gruppo di produzione a carbone da 410 MW che sostituirà i gruppi 1 e 2 alimentati a olio combustibile.
Oggi, grazie ai 9 parchi eolici diffusi in varie regioni, E.on produce circa il 10% del totale di energia eolica prodotta nel Paese, con l’obiettivo di accrescere il parco di 60 MW entro il 2011 nel Sud del Paese e di ulteriori 170 MW nei prossimi 5 anni.

Per l’Italia, però, potrebbe diventare rilevante lo sviluppo dell’energia solare: entro il 2010 dovrebbe entrare in funzione l’impianto di Fiume Santo, in Sardegna, cui si affiancheranno altri impianti entro il 2011: l’ obiettivo è di arrivare a 60 MW di potenza installata nel fotovoltaico; si tratterebbe di impianti con una capacità tra le maggiori in Europa e di un importante investimento che avrebbe una notevole ricaduta sul territorio.
Un ultimo cenno, che tocca da vicino proprio le municipalità, riguarda il nucleare. Il Governo ha fatto dei notevoli passi in avanti per il rilancio del nucleare in Italia, è in vigore una legge che stabilisce che a breve verranno emanati i decreti attuativi per definire i criteri per l’individuazione dei siti, per la costruzione delle centrali, per lo stoccaggio e deposito dei rifiuti e per l’individuazione delle misure compensative.
E.ON ha più volte fatto conoscere la sua posizione al riguardo del ritorno del nucleare in Italia. In Europa, siamo il secondo operatore di centrali nucleari e l’operatore privato con il più grande parco reattori in Europa, tra i più sicuri al mondo. Saremmo quindi un candidato naturale, interessato a partecipare alla rinascita del nucleare in questo Paese se si verificassero le condizioni legislative, normative e il consenso generale dell'opinione pubblica. Una volta definito il quadro regolatorio, si potrebbero valutare possibili aperture a varie tecnologie, interesse a ipotesi di consorzio con operatori o industriali o partner locali.

Un esempio di modello consortile è la recente partnership con RWE nel Regno Unito per la costruzione di reattori per 6.000 MW di potenza installata entro il 2020. Con l’energia prodotta da queste centrali saremo in grado di coprire l’intero fabbisogno di una città delle dimensioni dell’area metropolitana di Londra.
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