SEZIONE: ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME

Un progetto di legge che riduce le Comunità montane

22 Maggio 2008
 
La Giunta della Regione Lombardia ha approvato il progetto di legge "Riordino delle Comunità montane della Lombardia, disciplina delle Unioni di Comuni lombarde e sostegno all'esercizio associato di funzioni e servizi comunali". In attuazione a quanto previsto dalla Finanziaria 2008, il provvedimento prevede la riduzione del numero delle Comunità montane da 30 a 23, la riduzione dei componenti degli organi (assemblea e giunta esecutiva), la valorizzazione della figura dei sindaci (componenti di diritto dell'assemblea ed elettori della giunta), la riduzione di almeno il 70% del gettone di presenza per il presidente e i membri dell'esecutivo, con un decisivo taglio ai "costi" della politica di 4.345.403 euro (un terzo del contributo ordinario). Il provvedimento coinvolge 530 comuni, il 39,7% dei quali con meno di 3.000 abitanti. I residenti complessivi sono poco più di 1.200.000. Nello specifico, il progetto approvato, strutturato in 24 articoli, prevede che l'assemblea sia composta dai sindaci dei Comuni facenti parte della Comunità, mentre l'organo esecutivo (denominato giunta esecutiva) sia a composizione variabile secondo il numero dei Comuni: 5 per le Comunità con un numero di Comuni fino a 35, 7 per quelle con più di 35. Con l'art. 17 viene sancita la libera scelta del Comune che ha la facoltà di aderire a più forme associative a seconda delle caratteristiche del servizio che si intende associare. Una volta aderito a una forma associativa, il Comune non può partecipare ad altre iniziative associative per quel determinato servizio. L'art. 18, infine, detta la disciplina delle Unioni nella Regione Lombardia, chiamate Unioni di Comuni lombarde. I Comuni che costituiranno Unioni disporranno di una legislazione che ne rafforza il ruolo e la stabilità. Le Unioni già costituite si adegueranno alla nuova legislazione. In generale, le funzioni principali delle Comunità montane spaziano dalla prevenzione del rischio idrogeologico, allo sviluppo e tutela del territorio, alla prevenzione degli incendi boschivi e organizzazione di squadre antincendi, oltre ad altre attività legate all'agricoltura, alle foreste ecc. Ora il provvedimento passa all’approvazione del Consiglio regionale, che deve avvenire entro il 30 giugno 2008, evitando così l'intervento sostitutivo dello Stato.
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