L’immagine che accompagna queste righe è indicativa, seppur in parte, dell’approccio che KCity propone per la rigenerazione urbana. L’ha presentata e ne ha parlato Paolo Cottino, Amministratore e direttore tecnico della società il cui ambito di intervento consiste nel supporto soprattutto a pubbliche amministrazioni per definire piani, progetti e la gestione di interventi e iniziative nel campo della rigenerazione urbana.
Va detto che l’immagine rientra in quello che Cottino ha indicato come il terzo elemento utile a implementare un processo di rigenerazione urbana, definito “Innovazione nell’attività progettuale”. Gli altri elementi utili che il direttore di Kcity ha indicato sono “Visioni alternative del territorio e Nuovi modelli per l’azione collettiva”. Questi elementi nascono dalla comprensione dello scenario d’insieme in cui Cottino individua quattro problemi e le relative soluzioni. “A fronte di una perdita delle economie tradizionali è necessario adattare gli spazi resisi disponibili a nuove funzioni. Indubbiamente i problemi si presentano complessi e intrecciati e le risorse pubbliche sono sempre più scarse. Da qui la necessità di integrare le competenze e di coinvolgere altri stakeholder, così come è necessario di fronte a nuove domande e stili di vita sviluppare nuove tipologie di servizi per la collettività”.
Premesse di complessità, a ben vedere, da cui discendono domande specifiche, come, per esempio, quali nuove funzioni attivare, come costruire un rapporto positivo con il contesto, come coinvolgere la società locale e altri attori, come assicurare una sostenibilità nel lungo periodo e quale modello di gestione adottare.
Ecco quindi l’importanza dei tre elementi, o tre passaggi, prima indicati che si sviluppano in nuovi focus per l’analisi, nuovi format per la politica e nuovi ruoli per il designer.
L’analisi del contesto, le risposte alle domande di rivitalizzazione sociale, culturale ed economica dei territori spinge inevitabilmente, dice Cottino, a individuare approcci innovativi alla rigenerazione urbana, fra i quali il metodo incrementale, di cui “un interessante esperimento è stato sviluppato a Ferrara con il coinvolgimento iniziale delle comunità territoriali per la realizzazione di progetti di interesse collettivo che hanno pilotato lo sviluppo di interventi per la valorizzazione dell’area dismessa”. È in sostanza quello che si vede nell’immagine di apertura: una sequenza alternativa che si può tradurre in “creare valore sociale per innescare processi di sviluppo”.
(SM)
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