Il 3 marzo si celebra l'ottava Giornata Mondiale della Natura Selvatica, il World Wildlife Day, un appuntamento creato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare comunità ed enti locali sull'importanza di preservare flora e fauna selvatiche a rischio estinzione. Il tema scelto per quest'anno è “Foreste e mezzi di sussistenza: sostegno delle persone e del pianeta” e il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha proposto ai docenti di ogni ordine e grado di coinvolgere gli studenti in merito alle tematiche ambientali attraverso la ricerca e lo studio delle piante tipiche locali promuovendone la diffusione. "Attualmente in molti comuni italiani si propende per l’inserimento di palme o piante esotiche in sostituzione delle varietà preesistenti; occorrerebbe, a nostro avviso, invece preservare la vegetazione autoctona anche perché non sempre gli alberi “nuovi” si inseriscono nell’habitat territoriale", spiegano. E aggiungono, rivolgendosi direttamente agli amministratori comunicali: "Il patrimonio verde dei centri urbani viene spesso messo a repentaglio da scelte veramente opinabili delle amministrazioni comunali. Gli studenti dovrebbero imparare a conoscere e difendere gli alberi della loro terra in quanto “i grandi alberi nelle città non sono un problema ma sono un servizio al pari delle scuole, dei musei, dell’acqua, dell’aria, di tutti i servizi di cui i cittadini hanno bisogno". Tra i suggerimenti avanzati, quello di adottare come mascotte per il sito della scuola una pianta, un albero, un arbusto locale a maggior ragione se a rischio. E ci sono anche degli hashtag ufficiali per la giornata del 3 marzo: #ForesteInMovimento #liberiamoilverde.
Uno scenario sempre più compromesso
Le pandemie in corso negli ultimi cinquant’anni, evidenziano per esempio i rapporti del WWF e del Joint Research Centre della Commissione Europea sono state determinate dalla violenta rottura dei delicati equilibri biologici da parte dell’uomo, che, deforestando, trasformando violentemente e repentinamente l’habitat di molte creature, addentrandosi nei posti più remoti del pianeta, ha permesso la promiscuità di più specie, fattore che, secondo la scienza, è determinante nella proliferazione di nuove forme batteriche e virali. Per esempio, il tasso di deforestazione in Amazzonia è cresciuto del 30% nell’ultimo anno e tra agosto 2018 e luglio 2019, con conseguenze drammatiche sulla qualità della vita di ognuno. "Negli ultimi anni abbiamo constatato alcuni importanti eventi (Accordo di Parigi sul clima; Convenzione sulla diversità biologica e gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu; intesa politica per un accordo commerciale tra Unione europea e Mercosur (Free Trade Agreement (FTA) nel luglio del 2019) che hanno cambiato o cambieranno sostanzialmente le prospettive e le dinamiche commerciali tra gli Stati". (VV)