SEZIONE: TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
UrbanLab 2020

Quanto è difficile e complesso realizzare una smart city?

11 Novembre 2020
 

UrbanLab 2020 è un laboratorio in cui si presentano esperienze, soluzioni, anche con l’apporto di aziende, ma è anche un momento partecipato in cui si sollevano quesiti, si evidenziano problemi. Dal confronto emergono in taluni casi situazioni che pongono in evidenza la complessità e in certi casi la difficoltà di realizzare appieno una smart city.
 


Un caso che si potrebbe definire di scuola è quello legato al bando Lumen di Regione Lombardia. Il Bando nel 2016 assegnava fondi ai Comuni lombardi, anche in forma associata, contributi finalizzati ad interventi per il miglioramento dell'efficienza energetica degli impianti di illuminazione pubblica che fossero in grado di ridurre i consumi energetici e abbattere l’inquinamento luminoso, garantendo contestualmente la diffusione di servizi tecnologici integrati, quali sistemi di messaggistica per i cittadini, terminali interattivi, ricarica per mezzi elettrici, misurazioni della qualità dell'aria e metereologiche e sistemi di rilevazione del traffico.

La dotazione finanziaria era inizialmente di 20 milioni di euro, per salire poi a 36 milioni.
 

 

Un buon numero di progetti presentati andava nella direzione richiesta: non solo eficientamento della pubblica illuminazione ma integrazione con numerosi altri servizi, dalle classiche videocamere, ai sensori di rilevazione dell’inquinamento, alla messaggistica per i cittadini, alla ricarica di veicoli elettrici. Progetti a 360 gradi dunque.
 

 

Con il tempo, tuttavia, questi progetti si sono ridotti all’illuminazione, come previsto, e alla videosorveglianza, perdendo per strada gli altri sistemi integrati, ovvero tutti quei sistemi che rientrano a buon diritto nelle tecnologie di una smart city.
 


Va detto che dall’emanazione del bando all’approvazione dell’elenco dei Comuni ammessi a contributo molte amministrazioni avevano avviato progetti di installazione di sistemi di videosorveglianza, progetti che avrebbero in questo caso potuto essere più rapidamente completati. Inoltre, è da sottolineare che l’ammodernamento della pubblica illuminazione non è un’operazione semplice. Si calcola che solo i lampioni per l’illuminazione stradale siano in Italia 10 milioni, 1 ogni 6 abitanti. Numerosi Comuni hanno da tempo iniziato a modificare i lampioni, ma l’installazione di sistemi a led è stata portata avanti un po’ alla volta, dati e considerati i numeri e i costi.
 

 

Queste ipotesi, maggiore attenzione alla videosorveglianza per i progetti avviati e costi e tempi per l’ammodernamento dell’illuminazione stradale (benchè questa produca riduzioni di spesa negli anni, oltre ovviamente a benefici ambientali) possono in parte spiegare la ridotta applicazione dei progetti presentati. Altre ipotesi, soprattutto aggiuntive, sono i tempi amministrativi più lenti dell’accelerazione tecnologica; i cambi di visione da una giunta all’altra; i progetti probabilmente complicati e costosi; la mancanza di una cultura smart nelle amministrazioni.

(SM)

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