SEZIONE: SICUREZZA E LEGALITA'
LEGALITA'

Sindaci lombardi: Governo non vanifichi il lavoro sull'azzardo

6 Novembre 2016
 

Un fronte compatto di sindaci della Lombardia si schiera in difesa del lavoro fatto a livello regionale in materia di contrasto al gioco d'azzardo e alle ludopatie. E scrive una lettera al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in cui "si esprime la preoccupazione causata dall’orientamento che il Governo sembra voler prendere in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
A presentarla è Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana con delega alla ludopatia, firmata da Roberto Scanagatti (sindaco di Monza), dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, Emilio Del Bono (sindaco di Brescia), Carlo Lucini (sindaco di Como), Gianluca Galimberti (sindaco di Cremona), Virginio Brivio (sindaco di Lecco), Mattia Palazzi (sindaco di Mantova), Giuseppe Sala (sindaco di Milano), Massimo Depaoli (sindaco di Pavia), Alcide Molteni (sindaco di Sondrio), Davide Galimberti (sindaco di Varese).

I contenuti e le richieste
“Carissimo Presidente, il tema della ludopatia e del contrasto al gioco d’azzardo patologico, è ormai da oltre tra anni al centro dell’azione di governo di Regione Lombardia e di moltissimi Comuni lombardi. Un’azione forte e condivisa che nasce dalla consapevolezza di come questa dipendenza sia una grave piaga sociale da contrastare sia in termini di prevenzione, che di cura e repressione”. Così l'attacco della lettera, che prosegue con un affondo preciso e circostanziato: "Se da una parte appare lodevole il suo intento di eliminare, per esempio, le slot machine da bar e tabaccherie, dall’altra non possiamo sottacere che nelle ‘carte’ del Governo, che riguardano la revisione delle norme riguardanti il gioco d’azzardo, è previsto l’incremento di macchinette mangia soldi in altre tipologie di esercizi commerciali. Così come, sempre a titolo esemplificativo, è altrettanto chiaro che verrebbe a cadere ogni barriera sulla limitazione degli orari in cui è possibile giocare e ogni tipo di divieto riguardante le distanze minime tra il punto in cui verrebbe installata una slot machine e i cosiddetti luoghi sensibili (scuole, oratori, centri per anziani, ospedali)”.

 

Una diffusione inarrestabile per slot e Vlt
Nulla, intanto, sembra in grado di fermare la diffusione di slot e Vlt: nella sola Lombardia, sono passate dalle 73.411 del 2014 alle 79.565 dell’ultimo censimento. La situazione emerge dal Rapporto sullo stato di attuazione della legge regionale 8/2013 per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico che evidenzia come non abbia sortito effetti, finora, l’agevolazione Irap prevista dalla legge regionale per i gestori che decidono di disinstallare o fare a meno, nel proprio locale, delle slot: una misura richiesta da due soli esercenti della provincia di Pavia.
Intanto, cresce il numero di persone prese in carico dalle strutture sanitarie regionali: sono 2.177 e ben 47.600 le prestazioni fornite nel 2015. In totale in regione si sono spesi più di 1,3 milioni di euro per la sola assistenza sanitaria.

 

Cause e (possibili) rimedi
Inevitabile interrogarsi sulle ragioni di questo "flop": c'è, innanzitutto, un balzello normativo, stabilito da una circolare dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. La legge di Stabilità 2016 aveva stabilito una riduzione “in misura non inferiore al 30% degli apparecchi” da qui al 2019. E come hanno precisato i Monopoli, a febbraio 2016, per operare questo taglio si “fa riferimento a una data certa (il 31 luglio 2015) e anche a un numero certo (378.109), che comprende sia gli apparecchi in esercizio sia quelli in magazzino”. E hanno aggiunto che “numeri diversi che fossero stati raggiunti in data successiva non potranno mai costituire un diverso e superiore punto di riferimento per applicare la riduzione (che, tra l’altro, potrebbe essere anche superiore al 30 percento) prevista dalla legge”. Di conseguenza, l’Agenzia ha precisato che “essendo 378.109 le slot attive al 31 luglio 2015, gli effetti della riduzione saranno tali da portare progressivamente (nell’arco di 4 anni) gli apparecchi a ridursi sino a un numero non superiore a 265mila”. E fin qui, tutto bene.

Ma nella circolare "incriminata" dell’Agenzia si precisa che la legge di stabilità viene a fissare un tetto oltre il quale “è precluso il rilascio di nuove autorizzazioni“: ma quel tetto fa riferimento non più alle macchine operanti al 31 luglio, bensì al 31 dicembre 2015. E precisa che “tale numero è pari a 418.210 unità“. La stessa circolare aggiunge che la riduzione scatterà dal primo gennaio 2017, ma intanto le concessioni scadute non saranno cancellate. Insomma, nel 2016 le 418mila macchinette esistenti rimarranno al loro posto.

E poi c'è la questione, nemmeno troppo nascosta, dello scarso appeal degli incentivi a dismettere le slot in confronto ai guadagni che esse stesse procurano. Fece discutere, nel 2014, l'inserimento dell'Italia al quarto posto dopo Usa, Giappone e Macao per gioco d'azzardo e in particolare della provincia di Pavia in cima alla classifica redatta dal New York Times. Deciso a correre ai ripari, il Comune aveva attivato una serie di incentivi per togliere le slot, ma aveva ricevuto richieste solo da 5 esercenti sui 140 potenzialmente coinvolti.
Un sondaggio tra i commercianti aveva rivelato che tra i 77 rispondenti, solo il 18% reputava giusto l’incentivo di 1.000 euro una tantum erogato del Comune per spegnere le slot. Tutti gli altri ritenevano la cifra troppo bassa o quantomeno non adeguata al guadagno che invece entrava proprio grazie alle slot.


Subito una mappatura seria degli esercizi commerciali
Per il presidente del Comitato Paritetico, Riccardo de Corato, è necessaria "una risoluzione per orientare e rafforzare l’azione regionale di contrasto anche attraverso un sistema regionale di mappatura degli esercizi commerciali e degli apparecchi”.
In base alla legge, Regione Lombardia ha stanziato 3 milioni di euro sul bilancio 2015-2016 a sostegno delle iniziative dei Comuni per la prevenzione del GAP: i progetti ammessi al finanziamento sono stati 68, distribuiti in tutte le province (a eccezione di Lodi), per 286 iniziative nei campi della formazione, dell’ascolto, delle azioni no slot del controllo e della mappatura. Per quanto riguarda, inoltre, le attività di formazione per i nuovi gestori nel 2015, previsti dalla legge regionale, sono stati svolti circa 560 percorsi, ai quali hanno partecipato oltre 13.500 persone.

 

(Valeria Volponi)

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