Per un imprenditore poter dire "Vado a Sesto" non è solo spiegare uno degli appuntamenti in agenda, bensì può significare l'adesione a un progetto promosso dal Comune di Sesto San Giovanni con il quale, come ci spiega l'assessore al bilancio e alle attività produttive Virginia Montrasio, "abbiamo cercato di portare lavoro sui nostri territori". L'incontro con l'amministratrice sestese è avvenuto in occasione della presentazione del terzo rapporto di Assolombarda sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza, durante il quale sono state presentate alcune buone pratiche promosse dagli enti locali, poichè, come ha spiegato il vicepresidente di Assolombarda Carlo Bonomi, "le imprese non chiedono solo un alleggerimento della pressione fiscale ma anche una facilitazione nel pagare i tributi". Il progetto di Sesto San Giovanni va proprio in questa direzione. L'assessore Montrasio ha innanzitutto illustrato "la situazione paradossale del nostro Comune, dove dai 22 milioni di trasferimenti dallo stato che ricevevamo fino a pochi anni fa, ora versiamo 1 milione di euro all'anno allo stato e, inoltre, non siamo in grado di agire come vorremmo con le nostre risorse". A Sesto però non si sono perso d'animo e "in tale quadro abbiamo sfruttato la legge regionale 11 sulla competitività e, forzando un paragrafo, abbiamo deciso di non far pagare le tasse alle nuove imprese che arrivano in città per il primo anno, a patto che abbiano almeno 3 dipendenti e restino sul territorio per almeno 5 anni" ha evidenziato l'amministratrice. Grazie a questa disposizione le neo imprese sestesi non pagano l'Imu di competenza comunale, oltre a alla Tari e alla Tassa di occupazione del suolo pubblico. Col il progetto "Vado a Sesto", inoltre, il Comune si è mosso per censire gli spazi e i luoghi a disposizione di chi vuole aprire nuove imprese, pubblicando online i dati geolocalizzati e favorendo l'incontro tra domanda e offerta. Il Rapporto di Assolombarda