Nasce la Carta di Milano, eredità immateriale di Expo 2015

29 Aprile 2015
 
In molti lo hanno già definito il "testamento immateriale di Expo 2015". Ovvero, quello che resterà dell'Esposizione Universale di Milano, al via dopodomani. La Carta di Milano, presentata all'Università Statale da Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015 è un documento di impegno di singoli cittadini, istituzioni, associazioni, governi per salvare il pianeta e garantire un equo accesso al cibo per tutti. Verrà firmata nei prossimi sei mesi e consegnata il 16 ottobre al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.

Un documento globale
Tradotta in 19 lingue e leggibile da 3,5 miliardi di persone nel mondo, la Carta di Milano prevede, innanzitutto, l'impegno e il coinvolgimento dei cittadini, che potranno sottoscriverla all'esposizione universale o online sul sito della Carta. "Noi donne e uomini, cittadini di questo pianeta sottoscriviamo questo documento per assumerci impegni precisi in relazione al diritto al cibo che riteniamo debba essere considerato un diritto umano fondamentale". E anzi "consideriamo una violazione della dignità umana il mancato accesso a cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita e di energia", è uno dei passi più significativi.

Il ruolo dei piccoli comuni
Gli impegni fissati dalla Carta riguardano anche le associazioni, la società civile, e le imprese chiamate a rispettare l'ambiente e favorire forme di lavoro che non sfruttano ma contribuiscono alla realizzazione delle persone. Per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, solo attraverso un cammino condiviso è possibile arrivare al risultato previsto: "Chiedo l’impegno anche dei piccoli comuni per diminuire gli sprechi alimentari. Bellezza, solidarietà, generosità e la capacità di ascoltare il mondo e di lavorare insieme sono le condizioni per riuscire a cambiare insieme il pianeta.
Il testo integrale della Carta di Milano è disponibile qui.
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