SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI

Agenda 190: si è riunita la prima cabina di regia

10 Aprile 2015
 
Creare una tassonomia della corruzione, per definirne i confini e misurarla in modo univoco, coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza, le scuole, gli amministratori, i dipendenti pubblici e individuare quali sono le azioni concrete da intraprendere per arginare questo fenomeno.
Sono queste le principali e più urgenti aree di intervento individuate durante la prima riunione della cabina di regia di Agenda 190, che si è riunita a Milano il 9 aprile. Agenda 190 è un progetto avviato da ANCI Lombardia, con il co-finanziamento di Fondazione Cariplo, per supportare i piccoli comuni nelle attività di prevenzione della corruzione, promozione della trasparenza e nel dialogo con i cittadini e con le imprese. Prevede attività di ricerca, formazione, comunicazione con il territorio e ha, come obiettivo finale, la definizione di Linee Guida per la Prevenzione della corruzione nelle aggregazioni di Comuni.
Presenti all'incontro, Nicola Leoni sindaco di Gazoldo degli Ippoliti e coordinatore di Avviso Pubblico, Gregorio Terreno, responsabile prevenzione corruzione di Eupolis Lombardia, Marco Pilloni, responsabile prevenzione corruzione di Regione Lombardia con Gianna de Capitani, Antonio Calabrò di Assolombarda, Renato Ruffini dell'Università Liuc e Paola Caporossi di Fondazione Etica. Coordinato da Andrea Ferrarini, il dibattito è stato animato da una serie di considerazioni. Prima fra tutte, la difficoltà per alcuni comuni nel dotarsi di un piano di prevenzione, come richiesto dalle norme attuali: "Suggerisco di individuare delle best practices, a cui i comuni possono ispirarsi", ha osservato Ferrarini. D'accordo Leoni, che ha commentato: "Credo sia fondamentale mantenere una prospettiva il più concreta possibile, che ci permetta di definire una sorta di navigatore con cui i comuni, in particolare i più piccoli, possano orientarsi nella complessità normativa". E allo stesso tempo, e questo è un punto su cui nel corso della discussione si sono trovati d'accordo tutti i presenti, è importante far capire a quanti cavalcano l'antipolitica o sono portati a fare "di tutta l'erba un fascio", che esistono amministratori onesti, che svolgono il loro lavoro correttamente.
Il richiamo alla concretezza è arrivato anche da Renato Ruffini: "I piani esistenti sono anche buoni, ma non focalizzano davvero il problema. Non fanno, per esempio, una corretta analisi del rischio, e spesso rinviano l'intervento sui nodi reali". Non solo. "Manca uno strumento univoco con cui misurare la corruzione: serve una tassonomia che consenta di definirne i confini precisi e anche di spiegare come nasce, aiutando gli amministratori, per esempio, a capire che è meglio spostare un funzionario in un altro ruolo", ha proseguito Ruffini. Che ha sottolineato l'importanza di creare una consapevolezza reale di comportamento. "La misurazione non può basarsi solo sulla percezione, perché noi italiani, per natura, ci sottovalutiamo. E la definizione di corruzione ne verrebbe penalizzata". Sul tema, il pensiero di Paola Caporossi è stato chiaro: "Per la misurazione occorre scegliere indicatori in divenire, indipendenti. Definire una griglia di valutazione che non chiede autorizzazione a pubblica amministrazione consentirebbe di esprimere delle linee guida da non confondere con le altre. E anche di individuare indicatori da proporre all'Autorità Nazionale Anticorruzione".
Da Marco Pilloni è arrivato invece il richiamo ad azioni concrete, che partano da una fattiva analisi dei rischi. Per evitare che si rimanga su un piano formale e teorico, che a poco serve. A seguire, l'invito anche a ricomprendere nell'analisi le controllate, purtroppo non esenti da episodi corruttivi.
Infine Gregorio Terreno ha allargato il discorso all'importanza di mantenere aperto il dialogo con i cittadini, oltre che con le amministrazioni. Sua la proposta di coinvolgere gli studenti delle scuole in giornate di sensibilizzazione e formazione sul tema: "In termini di coscienza civica e civile si potrebbe lavorare in modo interessante con i ragazzi, sfruttando anche le nuove tecnologie, ma le azioni per ora sono state solo sporadiche".

(Valeria Volponi)


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