SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE
Studi e statistiche

L’estate dell’economia lombarda

16 Settembre 2020
 

L’economia lombarda è in graduale recupero, almeno per quel che riguarda la produzione industriale che ha segnato a luglio una diminuzione del -8% a luglio, in miglioramento rispetto al -14% a giugno e al -21% a maggio. È quanto emerge dal Booklet Economia di Assolombarda, pubblicato su Genio & Impresa, il web magazine dell’associazione delle imprese che operano nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza e Pavia.


 

A fronte del recupero della produzione, resta critica la connessione ai mercati internazionali che nei primi sei mesi del 2020 in Lombardia ha registrato una diminuzione delle esportazioni del 15,3%, l’equivalente a una perdita di fatturato pari a 9,7 miliardi di euro.

I dati sulle esportazioni rilevano, nel secondo trimestre 2020, una contrazione delle esportazioni lombarde ampia e diffusa in tutti i settori e province, seppur con intensità diverse. Secondo i dati del Centro Studi Assolombarda, al calo di marzo (-13,1% rispetto all’anno prima), è seguita la pesante contrazione di aprile (-40,8%), poi più contenuta a maggio (-29,8%) e a giugno (-10,1%). Le contrazioni più ridotte si sono verificate nel settore alimentare (-3,5%) e farmaceutico (-12,8%), mentre i settori più colpiti sono stati moda (-42%), automotive (-41,3%), meccanica (-29%) e metalli (-30,1%). La perdita di fatturato è stata di 3,2 miliardi a Milano634 milioni a Monza e Brianza236 milioni a Pavia e 121 milioni a Lodi.

 


Preoccupa anche il mercato del lavoro che tra aprile e maggio 2020 in Lombardia ha subito un calo di 110mila unità, il saldo trimestrale più negativo dal terzo trimestre del 2009. Scende sia il tasso di occupazione (66,5%) sia il tasso di disoccupazione (4,0%), riflesso del considerevole aumento di persone che hanno rinunciato alla ricerca di un impiego. È aumentato, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione: tra aprile e luglio sono state autorizzate 454 milioni di ore in Lombardia, dato che equivale al 45% in più rispetto al record registrato nell’intero 2010. A livello di territori, in soli quattro mesi sia Lodi (con 8,8 milioni di ore di CIG) sia soprattutto Milano e Monza e Brianza (con 182,9 milioni di ore) raddoppiano le ore richieste rispetto ai picchi annuali del 2014 e del 2010; Pavia (con 13,4 milioni di ore) supera leggermente il record dell’anno 2009.

(SM)

 

 

 

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