Istituito otto anni fa dal Ministero delle Politiche Agricole, l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale compila periodicamente il Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali, in cui hanno appena fatto il loro ingresso 9 nuove realtà. Ricordiamo che per paesaggio rurale si intendono le aree di territorio da sempre legate alle attività umane "tradizionali", ancora principale fonte di sostentamento per la popolazione, preziosi perchè rappresentano una testimonianza storica dell’evoluzione agricola e del sapere artigiano locale.
Nel nord Italia entrano Valle di Cembra, Val di Gresta, Alta Lessinia e Valtellina
Sono quattro i nuovi ambienti naturali individuati in Nord Italia: in Trentino-Alto Adige la scelta spazia dai vigneti terrazzati della Valle di Cembra, dove i basamenti di pietra sono realizzati in porfido rosso, al sistema agricolo terrazzato della Val di Gresta. Si prosegue poi con l’Alta Lessinia, sui monti vicentini, punto d’incontro sin dalla preistoria fra allevatori, pastori e boscaioli locali. Infine, la zona vinicola della Valtellina, che – con oltre 2500 chilometri di muretti a secco e 800 ettari complessivi di vigneti in provincia di Sondrio – detiene il record della coltivazione di vite più estesa in Italia.
In Centro Italia, Val di Chiana e al Sud il Feudo di Belvedere
Gli 11 Comuni della Valdichiana aretina e senese sono stati selezionati insieme al paesaggio policolturale di Fibbianello, in Toscana. Nel Lazio, invece, ha ottenuto l’iscrizione al registro del paesaggio agro-silvo-pastorale il territorio di Tolfa, insieme alla Piana di Rieti. Infine, in Puglia, le coltivazioni a olivo del Feudo di Belvedere coprono 5 chilometri di terreno in provincia di Foggia. (VV)
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