“La bellezza salverà il mondo, salviamo la bellezza”. Con questa frase il professor Paolo Gasparoli, docente presso il Dipartimento di architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito del Politecnico di Milano, ha chiuso la sua relazione al Laboratori di AnciLab sulla valorizzazione dei beni culturali.
Un intervento di particolare interesse e importanza, poiché ha posto l'accento su un tema fondamentale per la cura del patrimonio artistico del nostro Paese: la manutenzione.
In Italia, ha illustrato il professor Gasparoli, abbiamo circa 500.000 edifici soggetti o assoggettabili a tutela, il maggior numero di siti Unesco (che comprendono molti centri storici: Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Siena ecc.) e oltre 400 siti archeologici.
La tutela e conservazione di questo immenso patrimonio potrebbero essere meglio affrontate con una manutenzione preventiva e programmata. minori degradi, minori costi, migliore conservazione e maggiore fruibilità e sicurezza.
“Il restauro”, ha sottolineato il professor Gasparoli, “è l'ultima delle soluzioni possibili. Grazie a una manutenzione preventiva e programmata, avremmo una migliore conservazione dei dati di identità e di autenticità del monumento”.
Dati alla mano, il professor Gasparoli ha evidenziato che l'incidenza su base decennale della manutenzione è del 2 - 4% anno sul costo del restauro con un risparmio 60-80% in dieci anni.
Un esempio sono i danni da sisma. Negli ultimi 50 anni lo Stato ha stanziato circa 120 miliardi di Euro per la ricostruzione, quando ne sarebbero bastati da 1/3 a 1/4 per la messa in sicurezza preventiva del patrimonio (valori attualizzati 2014).
Inoltre, le nuove tecnologie di cantiere possono incidere positivamente sui costi e sulla efficienze della manutenzione.