SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA
GREEN ECONOMY

L'insostenibile sostenibilità della Pubblica Amministrazione

3 Maggio 2019
 

Quanto è sostenibile la PA? Molto poco, stando ai dati contenuti nella seconda edizione dell’indagine “Green PA: pratiche di consumo sostenibile a lavoro” realizzata da FPA, società del Gruppo Digital360, che tra il 2017 e il 2019 ha indagato le scelte di consumo di 1200 dipendenti pubblici alla luce dei principali dati su spesa, consumi e investimenti per risparmio energetico, lotta ai cambiamenti climatici e inquinamento.
"Il settore pubblico è fondamentale perché l’Italia possa raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU", spiega la ricerca, che poi analizza le scelte di consumo dei dipendenti pubblici e rivela: se ciascuno degli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici italiani non consumasse 500 fogli, in un anno si risparmierebbero 8.142 tonnellate di carta. Se in tutti gli uffici pubblici si evitasse la plastica monouso si risparmierebbero 410 milioni di bottigliette di plastica e taglierebbero le emissioni di oltre 27 mila tonnellate di CO2 l’anno. Se chi va a lavorare in auto da solo si mettesse d’accordo con un collega, ogni giorno si toglierebbero dalle strade 632 mila veicoli, in un anno si risparmierebbero 370 mila tonnellate di CO2 e 720 milioni di litri di carburante.

Le possibili riduzioni del consumo energetico
Sarebbero possibili anche risparmi del consumo energetico, se per esempio tutti i dipendenti spegnessero PC, luci e climatizzatori. Riducendo lo spreco di carta e differenziando i rifiuti si potrebbe ridurre di almeno il 5% il consumo energetico annuale della PA (più di 1400 KWh per ogni dipendente) e di oltre 70mila tonnellate le emissioni. 

 


I passi avanti e...quelli indietro
Va detto che la Pubblica Amministrazione sta facendo passi avanti: crescono gli “acquisti verdi”, si intensificano gli investimenti per riqualificare il patrimonio immobiliare, c’è una buona adesione alla campagna “plastic free” e in generale migliorano i comportamenti individuali negli uffici. Ma non si può dire che raggiunga la sufficienza nella sostenibilità ambientale: se si rendessero “green” tutti i 160 miliardi di euro di acquisti pubblici di servizi, prodotti e forniture si potrebbero risparmiare oltre 8 miliardi di euro e dare vita a una vera economia sostenibile. A considerare inadeguate nel 50% dei casi le politiche adottate, sono, tra l'altro, gli stessi dipendenti pubblici: il voto medio alle strategie e politiche di sostenibilità della propria amministrazione è “5 meno”.

 


I virtuosisismi mancati tra mobilità e comportamenti individuali
Lo studio rivela anche che il 44,1% dei dipendenti pubblici va normalmente al lavoro in auto e tra questi il 39% in macchina da solo mentre il 5,2% condivide l’auto con colleghi o amici. Diminuisce rispetto al 2017 la percentuale di chi va in ufficio servendosi dei mezzi pubblici (27,6%), ma cresce la percentuale di chi sceglie la bicicletta (9%) e a piedi (12,1%). A scegliere la mobilità soft sono dunque solo due dipendenti su 10, ma nella maggior parte dei casi (39,3%) dietro questa scelta c’è il piacere di una pedalata o una camminata e nel 36% l’attenzione all’ambiente. Chi va in macchina da solo lo fa perché nel 54% dei casi non ha alternative e nel 38,9% risparmia tempo.
Cresce la percentuale dei dipendenti pubblici che ritengono il proprio stile di consumo a lavoro più che sostenibile: il 36,9% (+5,5% rispetto al 2017). La maggioranza però – il 43,1% – ritiene i comportamenti “abbastanza” sostenibili e il 20% si percepisce come “insostenibile”.
In generale, spiega una nota FPA, migliorano tutti i comportamenti analizzati: spegnere le luci quando si va via la sera dagli uffici (lo fa il 93,6% dei dipendenti), stampare fronte-retro (94,5%) e riutilizzare la carta per bozze e appunti (88,3%). I dipendenti pubblici hanno smesso di stampare le email, sono attenti a rileggere e fare correzioni ai documenti prima di stamparli e non lasciano i caricabatterie nelle prese (77,2%). Una percentuale tra il 60% e il 70% è attento a ridurre la produzione di rifiuti e riutilizzare buste, carta e scatole, a utilizzare luce naturale quando è possibile e a evitare dispersioni di calore aprendo porte e finestre in locali climatizzati. Però serve più attenzione nell’uso del PC: la maggior parte non adotta accorgimenti anti-spreco (solo il 32,5% lo spegne quando si assenta dall’ufficio per più di 20 minuti) e solo il 44,5% spegne il condizionatore nella pausa pranzo. (VV)

 

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