Gennaio 2019 è stato un mese record per Seattle, vibrante città della costa Pacifica degli Stati Uniti che oltre a essere la patria di Starbucks intende diventare "la città più su due ruote d'America". Nel mese di apertura dell'anno, complice la chiusura di Spokane Street Bridge, uno dei principali ponti carrabili di accesso alla città, più persone hanno utilizzato la bici - di proprietà o a noleggio - per spostarsi che in qualunque altro mese della storia. "Seattle Squeeze", ovvero "la gente è saltata in bici", hanno titolato i giornali, evidenziando che c'è stato un aumento del 65% nell'uso delle due ruote per gli spostamenti in città.


Obiettivo 10%: quali opzioni per raggiungerlo?
Il dato c'è ed è incoraggiante. Quindi, per non sprecare il risultato ottenuto, ora è necessario agire. Il sistema di bike sharing della città conta già 20mila unità (tanto per fare un paragone, a Milano siamo a poco più di 10mila) ma ad utilizzarlo, in media, è solo il 3% della popolazione. Nella vicina Vancouver oltre il 10% dei pendolari si muove in bicicletta, grazie a una solida rete di piste ciclabili collegate al centro, che rendono gli spostamenti facili e sicuri. Seattle - e così le città che intendono imprimere una svolta green alla propria identità devono investire seriamente nella costruzione di piste ciclabili complete, tutelate, interconnesse: "Muoversi in modo sicuro su due ruote fa bene a tutti", ha detto il sindaco di Seattle. "Non solo ai pendolari, ma per esempio anche alle donne. Diminuiamo il traffico dei veicoli, miglioriamo la qualità dell'aria e la vita in città".


L'85% degli automobilisti vorrebbe fare almeno un tratto in bici
E un altro punto interessante è che aumentare la rete di piste ciclabili fa bene a tutti, non solo ai ciclisti: l'85% dei cittadini di Seattle ha evidenziato di compiere un tragitto a piedi o in bici al termine del viaggio che compie in macchina. E sarebbe ben felice di accorciare il tempo speso in auto con un passaggio su due ruote. (VV)