SEZIONE: SICUREZZA E LEGALITA' - CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
NORMATIVE

Mangi per strada? A Firenze rischi 500 euro di multa

6 Settembre 2018
 

I mangiatori di panzerotti di Luini faranno meglio a fare attenzione, tanto per citare un esempio fra i molti che esistono. Perchè se dovesse arrivare anche a Milano l'ordinanza del sindaco di Firenze Dario Nardella - che prevede sino a 500 euro di multa per chi consuma cibo in strada - sarebbero guai, visto che da decenni ormai, conquistato dopo una lunga coda l'ambito fagottino ripieno, parte dell'esperienza è proprio gustarlo seduti per strada o passeggiando nelle vie limitrofe.
Ma come mai a Firenze hanno deciso di emanare una normativa che ai più è apparsa eccessiva? L'ordinanza di Nardella sarà operativa dal 4 settembre fino al 6 gennaio 2019 e coinvolgerà quattro delle strade del centro cittadino maggiormente frequentate dai turisti: via de' Neri, piazzale degli Uffizi, piazza del Grano e via della Ninna. Tale è, a volte, l'afflusso di turisti che, nel consumare i cibi da asporto, questi occupano il suolo pubblico, con oggettivi problemi per il passaggio e anche per l'accesso agli esercizi commerciali. Nelle strade indicate, sarà vietato consumare alimenti "soffermandosi e trattenendosi, anche singolarmente, sui marciapiedi, sulle soglie di negozi e abitazioni e sulle carreggiate", nelle fasce orarie 12-15 (pranzo) e 18-22 (cena). I negozi della zona dovranno esporre la grafica che il Comune ha realizzato per sintetizzare i contenuti dell'ordinanza, in italiano e inglese. E se la Polizia Municipale scoverà qualcuno con le mani (o meglio la bocca) nel sacco, sarà tenuta a comminare una sanzione amministrativa che va da 150 a 500 euro.


I precedenti, da Roma a Venezia
Se l'ordinanza di Nardella genera polemiche, soprattutto in previsione del fatto che potrebbe essere estesa ad altre città toscane, il capoluogo non è però il primo ad adottare restrizioni di questo genere. Nel 2012, le "Disposizioni urgenti per garantire la tutela delle aree di pregio del centro storico" dell'allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno prevedevano anche un'ordinanza "anti panino", che vietava di consumare cibi e bevande per esempio sulla scalinata di piazza di Spagna, davanti alla fontana del Bernini in piazza Navona o lungo via dei Fori Imperiali, con sanzioni fino a 500 euro. A Venezia, il Regolamento di Polizia Urbana vieta di sostare per consumare cibi o bevande in luoghi di interesse pubblico (celebri le immagini dei turisti seduti per terra in piazza San Marco con un panino da fast food) e di intralciare la circolazione sostando su ponti e calli, con sanzioni fino a 200 euro.
A Milano, il sindaco Pisapia emanò un provvedimento definito "anti-gelato", con cui pareva essere vietato il consumo del cono da passeggio dopo la mezzanotte. E fu costretto a fare marcia indietro e a precisare che l'ordinanza - con divieto di asporto di cibo e bevande fuori dai locali che non dispongono di tavoli esterni - aveva lo scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali delle zone della movida, dal Ticinese all'Arco della Pace.
L'estate 2018 ha visto infine il sindaco di Cuglieri (Oristano) Andrea Loche dire basta alla spazzatura e al pattume in città, con un'ordinanza che sospende il consumo di cibo e bevande nell'arenile dell'arco di S'Archittu.

(Valeria Volponi) Photocredits @corrierefiorentino

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