Dagli ultimi dati elaborati dall'Istat nel report sui bilanci di Comuni, Province e aree metropolitane del 2016, emerge un dato importante: le entrate accertate dai Comuni, al netto dei servizi per conto terzi e partite di giro, sono diminuite del 6,1% (81.325 milioni di euro nel 2016, contro 86.650 nel 2015).
E' interessante notare come le riscossioni sono ammontate a 75.776 milioni (-3,4% rispetto al 2015) e come, nel 2016, la capacità di riscossione è stata pari al 73,8%, in aumento rispetto al 2015 (71,7%).
Sulla natura delle entrate si nota che il 74,8% è rappresentato da partite correnti (+1,4% rispetto al 2015) di cui il 46,7% da entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa.
Flette, anche se solo di un piccolo 0,5%, il grado di autonomia impositiva dei Comuni, che si attesta al 62,8%.
Il grado di dipendenza da amministrazioni centrali risulta pari al 5,3% mentre il grado di dipendenza da amministrazioni locali è al 9,9%.
Infine uno sguardo alle spese correnti impegnate dai Comuni, che ammontano a 54.200 milioni di euro, corrispondenti a un importo pro capite di 895 euro, coperte con 61.363 milioni di euro da entrate correnti (1.013 euro per abitante). (LS)