SEZIONE: CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
ISPIRAZIONI

E se un dipendente denuncia la propria azienda?

2 Marzo 2018
 

Andrea Franzoso nel 2015 denunciò le spese folli del presidente di Ferrovie Nord subendone pesanti conseguenze (fino alla perdita del lavoro) ed è diventato di fatto il portabandiera della legge sul whistleblowing, approvata dal Parlamento ed entrata in vigore il 29 dicembre 2017. Whistleblowing significa letteralmente “soffiare nel fischietto”: come l’arbitro che fischia per fermare il gioco sporco, il whistleblower è colui che denuncia corruzione e malaffare. La legge 179/2017 introduce tutele per i dipendenti pubblici e privati che segnalano fatti illeciti di cui siano venuti a conoscenza all’interno del loro luogo di lavoro.


Il dilemma: carriera o coscienza?
Che cosa succede se un dipendente decide di non volgere lo sguardo altrove quando si accorge che il capo della sua azienda ruba? Se di fronte al dilemma: salvare la propria carriera o la propria coscienza, opta per quest'ultima? Nel febbraio 2015, all'epoca funzionario dell'internal audit di Ferrovie Nord Milano, scopre che il suo presidente utilizza denaro pubblico per i propri interessi. Fra le spese pazze c'è veramente di tutto: abiti firmati, viaggi, poker online, film porno, argenteria, prodotti di elettronica, toelettatura del cane, profumeria, articoli per la casa, 124mila euro di telefonate fatte dai suoi familiari coi cellulari aziendali, oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l'auto aziendale etc. Ma ci sono anche tre quadri per l'ex presidente della Regione Lombardia, una stampa antica per il comandante dei carabinieri e così via. Franzoso segnala il tutto internamente, ma gli dicono: «Lascia stare». Decide di andare alle forze dell'ordine e presenta un esposto. Parte allora un'inchiesta della Procura di Milano per peculato e truffa aggravata: il presidente è costretto a dimettersi ed è rinviato a giudizio. Andrea Franzoso, invece, subisce ritorsioni e un trasferimento in un altro ufficio, senza più alcun compito di controllo. Attorno a lui si fa il vuoto: i colleghi gli voltano le spalle e lo evitano. Infine, perde il lavoro.
Il 24 ottobre 2017, l’ex presidente di Ferrovie Nord è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere. Ne “Il Disobbediente” Andrea Franzoso racconta questa vicenda, con una riflessione sul senso della sua scelta e sulle questioni che ne discendono: vale la pena essere onesti?

 

Andrea Franzoso, Il Disobbediente, Paper First 2017, 169 pg

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