SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI
STATISTICHE

Immigrati a Milano: lavorano ma non rimangono

30 Ottobre 2018
 

Cosa fanno i migranti, una volta arrivati in Lombardia? Lavorano, principalmente nei servizi e nell’industria, mandano i figli a scuola, aprono imprese individuali. E dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, tornano nei Paesi d’origine o emigrano verso altre zone d’Europa dove il mercato del lavoro è più dinamico. Lo rivela l'edizione 2018 del Dossier statistico Immigrazione 2018 del centro studi Idos, secondo cui nel corso del 2017 i residenti stranieri in Lombardia sono tornati a crescere, registrando un aumento dell’1.3% dopo il boom del 2013 seguito da valori stazionari. Hanno raggiunto quota 1.153.835 persone, pari al 22.4% degli stranieri residenti in Italia. Gi irregolari non rientrano nella statistica.

Qualche pregiudizio da sfatare
"La realtà statistica è molto diversa dal pensiero degli italiani - ha commentato il sociologo Maurizio Ambrosini -. Molte persone credono che l’aumento dell’immigrazione è legato al fenomeno degli sbarchi, che gli immigrati siano prevalentemente maschi e musulmani. La realtà indica che rifugiati e richiedenti asilo sono meno del 7% degli stranieri, che la maggior parte sono donne e vengono dall’Europa". Proviene dalla Romania il 14.9% degli stranieri in Lombardia, seguita da Marocco (8.1%), Albania (8%) ed Egitto (7%).



Più di una persona su tre, in Lombardia, è straniera
La Città metropolitana di Milano traina la crescita dei residenti stranieri in Lombardia, con un aumento del 2.7% superiore alla media lombarda (+1.3%) e nazionale (+1.9%). Nell’area di Milano e hinterland nel 2016 si è concentrato il 36.7% delle 17.214 nascite di bimbi con genitori stranieri in Lombardia. Un bambino straniero su tre, quindi, cresce nel Milanese, dove asili e scuole saranno sempre più multietniche. 
Il Milanese ospita il 39.8% degli stranieri residenti in Lombardia e l’8.9% di quelli residenti in Italia. Seguono le province di Brescia, Bergamo, Varese e Monza-Brianza, Pavia, Mantova, Como, Cremona, Lecco, Lodi e Sondrio. 


Dove lavorano
Il 68.7% degli stranieri lavora nei servizi, il 29.3% nell’industria. Il 17.1% si guadagna da vivere come colf o badante: professioni che in Lombardia attirano solo lo 0.8% degli italiani. Gli stipendi medi sono più bassi rispetto a quelli percepiti dagli italiani, e il 32.9% è occupato in una professione per la quale è richiesto un titolo di studio inferiore rispetto a quello posseduto. Dalle Lombardia parte un fiume di denaro verso i Paesi d’origine: 1,1 miliardi di euro, con un aumento di 13 milioni dal 2016 al 2017. L’unica zona che segna un calo delle rimesse è il Milanese (da 587.309.000 euro nel 2016 a 580.384.000 nel 2017). «Tale decrescita - si legge nel dossier - è dovuta sostanzialmente alla contrazione delle rimesse della comunità cinese, che tende a investire sempre di più in attività economiche in Lombardia o in altre zone d’Italia».Stranieri in Lombardia e a Milano, i dati sui residenti nel 2017


Radicamento nel territorio
Oltre il 66% dei 950.612 stranieri non comunitari residenti in Lombardia il 31 dicembre 2017 è in possesso dell'ex carta di soggiorno, quella a tempo indeterminato che si consegue solo dopo un certo periodo di permanenza in Italia. Questo significa che, in gran parte, gli stranieri hanno ormai un radicamento nel territorio. Tra chi invece ha un permesso di soggiorno, crescono quelli col permesso umanitario (9,8% dei permessi a termine, contro il 5% nel 2015). 42 mila, invece, nel 2017 le acquisizioni di cittadinanza, in calo di circa 12 mila unità rispetto al 2016 invertendo la crescita degli anni precedenti. (VV)

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