SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI
STATISTICHE

Tasse locali, in Toscana i cittadini più tartassati

19 Settembre 2017
 

Secondo i dati elaborati da Adnkronos e contenuti nelle tabelle diffuse dal dipartimento delle Finanze, in occasione di un’audizione parlamentare sulla capacità fiscale degli enti locali per il prossimo anno, gli enti locali segnano un aumento delle tasse il cui versamento è richiesto ai cittadini. Gli abitanti della regione Liguria risultano i più colpiti dalle tasse comunali 2018, con una spesa media di 703 euro, mentre i contribuenti che vivono in Calabria pagano meno della metà (298 euro). I primi della classifica dovranno versare alle casse delle loro città più del doppio rispetto agli ultimi (+135,9%).
A dover pagare i tributi locali più elevati, dopo i liguri, saranno i cittadini di Lazio (596 euro) e Toscana (581 euro). Dopo i calabresi troviamo i lucani (310 euro) e i molisani (354 euro). Sopra la media nazionale si posizionano: Emilia Romagna (570 euro); Piemonte (500 euro); Lombardia (498 euro). Sotto la media gli altri: Veneto (479 euro); Umbria (464 euro); Abruzzo (451 euro); Marche (429 euro); Puglia (389 euro); Campania (377 euro).

 

IMU tributo più rilevante, seguito dalla tassa rifiuti
Il tributo più rilevante risulta essere l’Imu che costa 197 euro in media, con punte massime in Liguria, dove arriva a 362 euro, e minime in Basilicata, dove si ferma a 108 euro. Tra le città dove l’imposta raggiunge i livelli più elevati e quelle dove si ferma ai livelli minimi si trovano le altre: Toscana (236 euro); Emilia Romagna (234 euro); Lazio (232 euro); Piemonte (212 euro); Lombardia (200 euro); Veneto (196 euro); Abruzzo (181 euro); Marche (170 euro); Umbria (168 euro); Molise (159 euro); Puglia (158 euro); Campania (131 euro); Calabria (115 euro).
Altri 122 euro arrivano dai rifiuti: i toscani spenderanno la cifra più elevata (161 euro); seguono il Lazio (154 euro); la Campania (142 euro), l’Emilia Romagna (139 euro), l’Abruzzo (135 euro), l’Umbria (136 euro), la Liguria (134 euro). Sotto la media nazionale si posizionano: Puglia (119 euro); Marche (109 euro); Piemonte (105 euro); Veneto (102 euro); Basilicata (97 euro); Calabria (96 euro); Lombardia (95 euro). Ai molisani toccheranno solo 83 euro.
L’addizionale comunale Irpef contribuisce per altri 50 euro, con il prelievo più alto che colpirà gli abitanti delle città lombarde (62 euro), seguiti dagli abitanti delle città che si trovano in: Emilia Romagna (59 euro); Liguria (58 euro); Piemonte (57 euro); Veneto (55 euro); Toscana (54 euro); Lazio (53 euro). Sotto la media nazionale si posizionano le città che si trovano nelle seguenti regioni: Umbria (48 euro); Marche (48 euro); Abruzzo (41 euro); Molise (36 euro); Basilicata (36 euro); Puglia (34 euro); Campania (31 euro). A chiudere la classifica gli abitanti degli enti locali che si trovano in Calabria, che pagheranno meno di tutti (30 euro).
Infine, la tasi, pesa in media per 35 euro. Ma le città che si trovano in Liguria pagano sino a 56 euro; sopra la media nazionale si posizionano anche Emilia Romagna (43 euro); Toscana (40 euro); Lombardia (39 euro); Lazio (39 euro); Piemonte (38 euro); Veneto (36 euro). Le città in cui si pagherà meno del dato medio si trovano in: Umbria (31 euro); Abruzzo (31 euro); Marche (29 euro); Molise (28 euro); Puglia (25 euro); Campania (21 euro); Basilicata (19 euro). Ancora una volta a pagare il tributo più basso saranno gli abitanti delle città che si trovano in Calabria.

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