SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA
Green city

La strada della pianificazione per una mobilità sostenibile

4 Dicembre 2017
 

Presentato l'undicesimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane (Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città), elaborato con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il rapporto fotografa le principali 50 città italiane: tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e i capoluoghi di Provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
Nella top ten della classifica troviamo al secondo posto Milano e al settimo Brescia. Staccate Bergamo e Monza-Brianza (16° e 38° posto).

Fra i dati che emergono dal rapporto da segnalare quelli sul tasso di motorizzazione, sulla qualità dell'aria e sugli strumenti e le iniziative messi in campo dai Comuni. Per quanto riguarda il primo aspetto, il Rapporto segnala che continua ad aumentare (+0,5%) il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (58,5%, in linea con il dato nazionale, che fa registrare un incremento ancora superiore, +0,9%) , ma aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto GPL e Metano, che raggiungono complessivamente l’8,78% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 39%. Sulla qualità dell'aria, si registra un miglioramento nel 2016 rispetto al 2015 con ben 23 città rispettano tutti i limiti di normativa. Il problema tuttavia rimane e i Comuni sono comunque attenti e non abbassano la guardia.
 

Sul fronte delle iniziative comunali due gli aspetti da segnalare: la sharing mobility e l'adozione di strumenti e figure amministrativi. Il car sharing si è ampliato e funziona meglio quello a flusso libero rispetto a quello convenzionale. Aumentano poi le iniziative legate al bike sharing. Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi la metà delle città monitorate ha il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; due lo hanno già approvato (Parma e Prato, prima e nona nella classifica), sette lo hanno adottato (fra cui Milano) e 16 lo stanno preparando (fra cui Brescia). Inoltre, 37 città hanno il Mobility Manager, 32 città hanno un ufficio comunale e 5 provinciale. A Milano, Torino e Venezia esiste anche il corrispondete ufficio d'area metropolitana.

Nel presentare il Rapporto il presidente di Euromobility Lorenzo Bertuccio ha commentato: “Questo undicesimo Rapporto segnala un miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città, da attribuire però in massima parte alle condizioni meteorologiche decisamente più favorevoli rispetto quelle del 2015 che avevano portato il Ministero dell’Ambiente a emanare un piano di contenimento e stanziare risorse dedicate. Dobbiamo però uscire dalla logica emergenziale e affidarci alla pianificazione, come hanno fatto le città che hanno già approvato o quanto meno adottato in giunta il proprio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. L’auspicio è che nei prossimi anni sempre più città ne seguano l’esempio anche grazie al Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di qualche settimana fa che, con apposite linee guida, ha indicato non solo le procedure per la redazione e approvazione dei Piani, ma anche quelle per la verifica che gli obiettivi fissati vengano realmente raggiunti. Nei prossimi mesi, inoltre, ci si attende che nella maggioranza delle città riprendano vigore le attività di mobility management, grazie ai fondi del programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro gestito dal Ministero dell’Ambiente”.

(SM)

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