L'iter verso la richiesta di maggiore autonomia regionale, dopo il referendum del 22 novembre, arriva oggi a un momento decisivo: il Consiglio regionale voterà infatti la proposta di risoluzione per l'autonomia messa a punto nelle ultime settimane.
A monitorare i lavori il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, mentre la Commissione affari istituzionali, guidata da Carlo Malvezzi, ha raccolto in questi giorni i contributi e le indicazioni pervenute dalle commissioni consiliari, dagli enti istituzionali e dalle parti sociali tra cui Anci Lombardia, Unione delle Province Lombarde (Upl), Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Confcommercio, Confindustria, Unioncamere e Conord.
Considerando l'impegno delle varie parti in causa, Malvezzi ha sottolineato come "il documento che portiamo in Aula è frutto di un lavoro di confronto tra le parti politiche positivo e leale, che ha evidenziato la grande disponibilità e il senso di responsabilità di tutti".
L'apporto di Anci Lombardia
Sulla collegialità avvertita in questa fase dei lavori ha posto la sua attenzione anche Virginio Brivio, Presidente di Anci Lombardia, presentando il documento che sintetizza le proposte dell'Associazione sulla partita autonomia. Per il sindaco di Lecco infatti "si deve riconoscere che il sistema delle autonomie accompagna la Regione non solo per un adempimento formale, ma in una partecipazione significativa. Confidiamo in questo coinvolgimento anche nelle fasi successive".
Il documento di Anci Lombardia (disponibile in questa pagina) è stato realizzato in collaborazione con Upl al fine di "promuovere una riflessione unitaria per considerare pragmaticamente il ruolo autonomie locali".
Due le premesse generali: innanzitutto che, contestualmente all'aumento di autonomia regionale, "ci sia il riconoscimento effettivo del ruolo delle autonomie locali". Per Brivio non si deve dimenticare che esiste "l'autonomia della Regione, ma c'è anche il sistema autonomie locali", pertanto "abbiamo un sistema complessivo che partecipa" alla partita. Secondariamente per il Presidente di Anci Lombardia si deve porre attenzione all'attività di "coordinamento della finanza locale" al quale sarà chiamata la Regione, affinché vi sia "una maggiore e incisiva possibilità che su tutte le questioni che hanno a che fare con la finanza locale si possa, a livello regionale, cucire il vestito su misura degli enti locali lombardi".
Le richieste nel dettaglio
Anci Lombardia, durante l'udienza presso la II commissione, ha riportato alcune indicazioni sulle materie oggetto di richiesta di maggiore autonomia.
In merito al tema ambiente/inquinamento/rifiuti "chiediamo che per le Province, la Città metropolitana e i Comuni ci sia un coinvolgimento forte da parte di Regione, con la definizione puntuale di funzioni e ruoli". Sull'urbanistica "servono strumenti incisivi per poter aprire politiche di rigenerazione urbana, e considerare la possibilità di rafforzare alcune competenze comunali". In merito ai servizi socio sanitari "l'alleanza Comuni e Regione è un tema estremamente importante", dove si dovrà operare per ottimizzare spese e servizi; per il "sistema professionale si deve lavorare per rendere diffusa la disponibilità di professioni regolamentate anche in zone interne". Il tema del trasporto pubblico locale necessita invece di una attenta valutazione, affinchè "non vi sia un aggravamento delle procedure ma un loro snellimento", mentre sulla questione "lavoro si ha bisogno di maggiore autonomia, perché la rete territoriale, con le sue diversità, è stata un'opportunità per contrastare la crisi e la difficoltà di avviamento al lavoro". Sulla cultura e il turismo invece Anci Lombardia e Upl auspicano una declinazione regionale della titolarità e gestione dei beni, e delle politiche regionali. (LS)