SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE
OPPORTUNITA'

Ricomincio...da un faro

6 Ottobre 2017
 

Dopo il successo delle due precendenti edizioni, con cui sono state assegnate 24 strutture lungo le coste italiane, è stato presentato il terzo bando del progetto Valore Fari 2017, che vede coinvolti 17 nuove strutture italiane, tra cui anche isole della laguna veneta. L'edizione di quest'anno, che si chiuderà il 29 dicembre, prevede l'assegnazione degli immobili a privati per un affitto non superiore a 50 anni.
Il progetto, che coinvolge per la prima volta nuove regioni tra cui Liguria e Marche, conta in portafoglio 8 fari in gestione alla Difesa: in Toscana a Porto Santo Stefano (GR) il Faro di Punta Lividonia, in Calabria il Faro di Punta Stilo, vicino Reggio Calabria, il Faro di Punta Alice, vicino a Crotone, e il Faro di Capo Rizzuto a Isola Capo Rizzuto (KR); in Sicilia ci sono il Faro Dromo Caderini a Siracusa, il Faro Punta Marsala sull’isola di Favignana (TR), il Faro di Capo d’Orlando a Messina e il Faro Punta Omo Morto a Ustica (PA). 


Beni di varia tipologia in gestione al Demanio
Sono oggetto del bando anche altri 9 beni, di varia tipologia, in gestione all’Agenzia del Demanio: nella Laguna di Venezia si trovano l’Isola di San Secondo e l’Ottagono di Ca’ Roman, in Liguria a Camogli (GE) il Faro Semaforo Nuovo, sul promontorio di Ancona il Faro del Colle dei Cappuccini; in Puglia quest’anno ci sono la Torre Monte Pucci a Peschici (FG) e la Torre d’Ayala a Taranto, mentre in Calabria la Torre Cupo di Corigliano Calabro (CS); il Faro di Riposto vicino Catania e il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR).

 

Il successo delle passate edizioni 
Con le due passate edizioni sono state assegnate 24 strutture, 9 fari con il primo bando 2015 e nel 2016, 15 tra fari, torri ed edifici costieri. Lo Stato incasserà complessivamente 760mila euro all'anno (15.4 milioni nell’intero periodo di concessione) con un investimento da privati di 6 milioni nel 2015 e di 11 milioni nel 2016, per un totale di 17 milioni di investimenti diretti e una ricaduta economica complessiva di 60 milioni.
Il risvolto occupazionale interesserà invece oltre 300 operatori. (VV)

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