SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE - WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
TENDENZE

I giovani italiani? Sempre più ragazzi di campagna

13 Luglio 2016
 

Complice Internet, sono sempre di più i giovani italiani sotto i 35 anni che decidono di diventare agricoltori: + 12% dall'inizio del 2016, stima Coldiretti nella sua analisi “Lavoro giovanile in agricoltura nel 2016”. Diplomati e laureati, terminato il percorso di studi, imbracciano zappa e forcone e si mettono alla guida del trattore, altro che della spider regalata da papà. La tendenza appare trasversale: l’incremento professionale, infatti, riguarda sia i ragazzi che le ragazze (rispettivamente +16 e + 5 per cento). Rispetto allo stesso periodo del 2015, aumentano del 15 per cento i lavoratori agricoli dipendenti. Ma crescono anche quelli indipendenti: tra giovani imprenditori e soci di cooperative agricole si è registrato un +9 per cento.

 

Agricoltori di prima generazione, più felici di prima
Altra novità rispetto al passato è che si tratta di una riscoperta del mondo rurale senza alcun retaggio familiare. Abbracciare il lavoro nei campi è una scelta libera e consapevole, spesso lontana dal percorso familiare. Ancora Coldiretti, stavolta insieme a Ixè, evidenzia che tra le new entry giovanili nelle campagne ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto. Ma soprattutto, il 78 per cento di chi ha scelto di cambiare vita è più contento di prima.
E che non si pensi a risultati mediocri per via della poca esperienza: i risultati sono sotto gli occhi di tutti: i giovani agricoltori lavorano tanto e bene, tanto che le aziende agricole degli under 35 possiedono una superficie superiore alla media di oltre il 54 per cento. Possono contare sul 50 per cento in più di occupati per azienda. Ma soprattutto raggiungono un fatturato più elevato del 75 per cento della media.

 

Opportunità per almeno 20mila giovani fino al 2020
Con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall’Unione Europea ci sono opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno 20mila giovani fino al 2020. Chi è incuriosito, ma ancora indeciso, può fare un tentativo. L’estate è il periodo giusto per approcciarsi al lavoro nelle campagne. Secondo le stime di Coldiretti durante la stagione più calda dell’anno sono almeno 150mila gli under 35 occupati nei campi: c'è chi si dedica alla raccolta della frutta, chi vendemmia e chi lavora negli agriturismi. Un’occupazione temporanea vista con favore dal 68 per cento dei giovani italiani. E la svolta "contadina" può dare nuova speranza a intere generazioni in crisi: "Dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da sfamare", commenta Maria Letizia Gardoni, delegata Giovani di Coldiretti.

 

(Valeria Volponi)

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