Quante sono le fusioni in atto in Italia? E come sono percepite da Sindaci e cittadini?
A fare il punto sulla situazione ci ha pensato domenica scorsa il Corriere della Sera che, in un articolo firmato da Giangiacomo Schiavi, ha entusiasticamente parlato di una "corsa" agli accorpamenti.
I numeri
Caso emblematico quello emiliano, dove da 348 comuni si è passati a 334 e a breve saranno 323. In Lombardia, invece, nel solo 2014 sono state avviate 10 fusioni, che hanno interessato 25 borghi. Tra le altre regioni si segnala la Toscana con 14 comuni interessati nel 2014.
Certo, rapportati agli oltre 8mila comuni nazionali, i casi in oggetto rappresentano circa l'1% del totale delle città, ma è pur sempre un segnale di novità, determinato, secondo il cronista del quotidiano di via Solferino, dalla volontà degli amministratori locali di uscire dal guado delle difficoltà gestionali nel quale i Comuni sono bloccati da ormai qualche anno.
Le risorse e le resistenze
Dietro al fenomeno (descritto nell'infografica pubblicata dal Corriere e che qui riportiamo) esiste inoltre la possibilità di accedere ai contributi straordinari stanziati per la fusione dei Comuni, in Lombardia poco più di 2 milioni di euro nel 2014, che rappresentano un'importante risorsa per riorganizzare le amministrazioni coinvolte dai progetti.
Sullo sfondo rimane infine la questione dell'identità territoriale e dell'orgoglio di appartenere a una comunità: elementi che spesso influiscono sull'esito dei referendum popolari per approvare o meno la nascita del nuovo Comune. (LS)
Consenso all'utilizzo dei cookie al primo accesso al sito web di StrategieAmministrative.it
StrategieAmministrative.it usa i cookie nell’ambito di questo sito per assicurarle un’eccellente esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie impiegati e sulle modalità da seguire per cancellarli, cliccare qui. Cliccando su accetta lei acconsente all'utilizzo dei cookie.
ACCETTA X