Il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha approvato, il 28 ottobre 2015, l’Aggiornamento per il 2015 del PNA 2013-2016 (Allegato).
Obiettivo di fondo di questo aggiornamento è migliorare la qualità dei Piani anticorruzione delle amministrazioni pubbliche. In relazione ai Piani fin qui adottati, il giudizio dell’Autorità è piuttosto negativo. Scrive, infatti, l’Anac: “I Piani si sono rivelati per più aspetti gravemente carenti, soprattutto per la mancata individuazione di adeguate misure di prevenzione della corruzione, che fossero il frutto di una compiuta autoanalisi organizzativa delle amministrazioni, alla ricerca di aree e attività più esposte al rischio di corruzione”. Da qui l’aggiornamento, in attesa di un nuovo e più organico Piano Nazionale Anticorruzione 2016-2018, sul quale l’Autorità sta già lavorando, che sia da sprone per le amministrazioni affinché si attivino per individuare e attuare “misure proporzionate al rischio, coerenti con la funzionalità e l’efficienza, concrete, fattibili e verificabili, quanto ad attuazione ed efficacia”.
L’Aggiornamento è articolato in una parte generale e una parte speciale. La prima è volta a ricostruire i limiti dell’esperienza pregressa e offre indicazioni per una rapida correzione di rotta. La seconda è dedicata a due approfondimenti in settori particolarmente esposti al rischio corruttivo: i contratti pubblici e la sanità (redatto in collaborazione con il Ministero della salute e con l’Agenas). Per ciascuno di questi settori si individuano eventi rischiosi e si indicano alcune possibili misure di prevenzione.
Particolare attenzione è dedicata al ruolo e alla garanzia della posizione dei Responsabili di prevenzione della corruzione, nei loro rapporti con gli organi di indirizzo politico amministrativo e con l’intera struttura dell’amministrazione, tenendo conto di quanto è emerso nel corso della prima giornata nazionale dei Responsabili anticorruzione (che si è svolta il 14 luglio 2015).
“Il successo dei nuovi Piani anticorruzione, che le amministrazioni dovranno adottare entro il 31 gennaio del 2016”, scrive sempre l’Autorità, “continua a dipendere dalla volontà delle stesse amministrazioni, a partire dai loro vertici politici e istituzionali, di combattere sul serio la corruzione al proprio interno”.
Sui Piani anticorruzione va segnalata la costante attività di Anci Lombardia, disponibile per altro a fornire supporto formativo ai Comuni che ne fanno richiesta.
(SM)
