“Sulla Legge di stabilità 2016 permangono delle criticità che speriamo possano essere risolte nel confronto tra ANCI, il Parlamento e il Governo. Per questo motivo nel mio intervento durante l’incontro del Coordinamento dei Presidenti delle Anci regionali ho posto all’attenzione le problematicità che maggiormente interessano i comuni lombardi”. Sintetizza così la sua partecipazione alla riunione presso la sede romana dell’Anci il Presidente di ANCI Lombardia Roberto Scanagatti.
Priorità alle sanatorie delle delibere tributarie
Per Scanagatti si deve “innanzitutto procedere con la sanatoria delle delibere tributarie adottate dopo il 31 luglio scorso, poiché, come abbiamo precisato più volte, la responsabilità di questo ritardo non è da imputare ai comuni ma alla continua incertezza normativa che ha accompagnato la definizione dei bilanci previsionali. A questo si aggiunge la necessità di determinare una corretta compensazione delle risorse derivanti dalla soppressione dell’Imu e della Tasi, con particolare riguardo per quei comuni che hanno adottato nel passato delle aliquote basse, poiché si trovano nell’impossibilità di effettuare manovre correttive in funzione delle nuove necessità”.
Il Presidente di Anci Lombardia ha inoltre posto l’attenzione sull’esigenza di “ripensare le modalità di attribuzione del fondo di solidarietà comunale, perché sono evidenti le distorsioni che questo sistema provoca in molti comuni che sono sei contributori dello fondo senza percepire alcuna risorsa”.
Problematico il vincolo sul personale
Un aspetto critico della Legge di stabilità per Scanagatti “è il vincolo sul personale, perché la quota del 25% del turn over è insostenibile al fine non solo di efficientare i servizi, ma anche di garantirli nel tempo. Serve inoltre dare il via a una vera semplificazione ordinamentale, perché oggi i vincoli burocratici e normativi non fanno che rallentare l’operato comunale e impedire un vero rilancio dei territori. Come abbiamo più volte ribadito, i comuni vogliono che siano dati loro degli obiettivi, da rispettare necessariamente, ma che siano lasciati liberi di decidere come raggiungerli”.
Scanagatti ha portato l’attenzione sui piccoli comuni, perché “nella Legge di stabilità si deve sospendere l’obbligatorietà della gestione associata dei servizi, al fine di promuovere una completa revisione della normativa in materia”.
Infine il Presidente di Anci Lombardia ha chiesto che “le entrate derivanti dalla valorizzazione del patrimonio comunale siano rilevanti ai fini del patto di stabilità, visto che oggi sono escluse da questo calcolo”.
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