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Beni culturali

Restauri a costo zero per rendere più bella l’Italia

28 Ottobre 2015
 

I beni artistici e architettonici del nostro Paese sono una risorsa che potrebbe, se pienamente valorizzata, costituire un’importante leva per lo sviluppo economico e la ripresa. Lo sentiamo ripetere spesso, soprattutto quando questi beni sono in pericolo, a causa per esempio di crolli o vandalismi gratuiti. Le amministrazioni comunali conoscono i vantaggi che monumenti, palazzi, musei potrebbero dare all’economia dei territori, ma le difficoltà finanziarie note impediscono spesso di agire per la tutela di questi beni. I costi di un restauro non sono sempre sostenibili. Si rende necessario perciò trovare strade alternative. In tal senso abbiamo rivolto alcune domande al  Presidente di Urban Vision, Gianluca De Marchi. “Urban Vision è un’azienda leader di mercato nel fundraising finalizzato al recupero architettonico del patrimonio artistico italiano. In dieci anni di attività, grazie ai restauri sponsorizzati abbiamo ridato luce e lustro a più di 180 edifici tra cui monumenti, palazzi storici, chiese, musei. Copriamo in prima persona i costi di questi restauri, scegliendo le migliori maestranze esistenti sul mercato italiano e ci prendiamo in capo tutti i rischi d’impresa del caso. Reperire gli sponsor che ci affianchino in questa attività è solo un aspetto del nostro lavoro che non si traduce unicamente nella realizzazione di maxi affissioni e nella vendita di spazi pubblicitari. Oggi sempre più restauri sono sostenuti da aziende che non hanno necessariamente interesse a far apparire ovunque il loro brand ma che offrono comunque contributi importanti per il semplice piacere di rendere ancora più bella l’Italia. Ed è in questa direzione che stiamo volgendo lo sguardo“.

Quali sono i vantaggi per le amministrazioni locali? 
Riqualificare aree urbane, restaurare monumenti e palazzi d’epoca, ristrutturare edifici pubblici sono tutte attività fondamentali e prioritarie per le amministrazioni pubbliche, specialmente in un Paese come l’Italia, così ricco di opere d’arte e gioielli architettonici da preservare. Lo sanno bene gli amministratori locali, in primis i sindaci, spesso in affanno nella ricerca di fondi da destinare a queste attività. E’ proprio in queste circostanze che può intervenire il privato, attraverso la sponsorizzazione, coprendo i costi di restauro e finanziando studi di fattibilità oltreché ricerche storiche e archeologiche. In più, laddove il restauro è abbinato a una maxi affissione i comuni percepiscono i canoni di pubblicità e le imposte di occupazione di suolo pubblico.

Dalla pubblicità al mecenatismo, ovvero agli sponsor “non visibili”: è la strada futura? Serve a vincere la ritrosia dei Comuni alla pubblicità sui monumenti?
Per quanto le maxi affissioni siano un media temporaneo generano sempre un po’ di insofferenza nei cittadini e negli amministratori locali, ma non credo sia questo il motivo che spinge i grandi brand o i singoli mecenati a sponsorizzare importanti restauri rinunciando alla pubblicità. Penso piuttosto che a muoverli sia l’idea di poter contribuire a salvaguardare un patrimonio unico al mondo e il vantaggio di avvicinare l’immagine dell’azienda a quella di opere così prestigiose.

Come e quali nuove tecnologie si possono usare in questo settore?
L'innovazione tecnologica, dal web all’illuminazione a led, così come la possibilità di installare videowall, di creare effetti speciali multisensoriali o addirittura di ‘scalare’ i billboard,  permettono alle maxi affissioni di diventare strumento di comunicazione interattiva e quindi di raggiungere più efficacemente i target di riferimento. All’interno di Urban Vision abbiamo una unit, che si chiama Addendo, dedicata proprio alla realizzazione di attività cross mediali sui nostri media. Sono servizi sempre più richiesti dalle aziende ed esigono un’abilità creativa notevole. I premi conquistati e le candidature ottenute nel mondo dell’advertising nel corso degli anni ci consentono di dire che il bilancio è decisamente positivo.  

Fra le vostre iniziative vi è anche quella di promuovere il no profit: è stata un’esperienza positiva?
Uno degli elementi che caratterizzano l’identità di un’azienda è il suo sistema di valori. Così come mettiamo tanta passione nel dare il nostro contributo alla tutela del patrimonio artistico, allo stesso modo crediamo che mettere a disposizione i nostri spazi per campagne di sensibilizzazione sia doveroso e perfettamente in linea con la nostra mission. Siamo molto orgogliosi ed onorati , ad esempio, di aver ospitato fino a poche settimane fa, la campagna di reclutamento volontari della Croce Rossa Italiana, un invito all’impegno sociale rivolto alle giovani generazioni, in cui crediamo molto. 

Piccoli e medi Comuni, dove spesso si trovano tesori dell’arte e dell’architettura italiana: come agire in questi casi? Al restauro si può unire un servizio volto alla promozione?
Dipende dall’importanza e dal valore artistico dell’opera - chiesa, monumento o palazzo -  che si ha di fronte. Ciò detto esistono delle realtà nel nord Italia che consorziandosi sono riuscite a raccogliere fondi da destinare ai restauri, a volte anche puntando sull’indole mecenate dei singoli cittadini. Per coinvolgere i grandi brand forse bisognerebbe fare qualcosa in più nella promozione del territorio italiano al di fuori delle classiche mete turistiche, per far conoscere al grande pubblico i tanti tesori nascosti del Belpaese. Ed è un po’ quello che stiamo tentando di fare anche noi. 

Dopo il restauro la manutenzione: come affrontare il problema?
In dieci anni di attività è capitato più volte di rimettere mano a monumenti o palazzi storici già restaurati in precedenza, proprio perché opere architettoniche ed artistiche di un certo calibro richiedono una manutenzione costante. Basti pensare alle fontane, come la Barcaccia del Bernini, che per via dell’usura provocata dall’acqua richiedono interventi almeno decennali. Se c’è la volontà di salvaguardare questi patrimoni, se si lavora con serietà e professionalità, si può far fronte anche alla manutenzione. Anzi più spesso si restaura, meno durano i lavori e meno costa ogni singolo intervento, sia in termini economici sia di deterioramento del patrimonio artistico.

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