SEZIONE: ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME - AMBIENTE, ENERGIA
5/6/2019

Agenda 2030 e Sostenibilità: la programmazione per gli enti locali

 

L'Agenda ONU 2030 e gli obiettivi di sostenibilità come strumento di programmazione per gli enti locali: un tema di stretta attualità, in continua evoluzione, di cui si è parlato, alla presenza di un panel di relatori d'eccellenza, nel corso del convegno organizzato il 5 giugno da Anci Lombardia con Polis Lombardia presso la sede della Casa dei Comuni a Milano. Ad aprire i lavori della giornata è stato il Segretario Generale di Anci Lombardia, Rinaldo Redaelli, che ha sottolineato l'importanza di arrivare agli amministratori locali e ai cittadini in modo "giornalistico": "Serve un sistema di interesse e di penetrazione nei Comuni che sia innovativo. Attraverso l'uso creativo degli strumenti di comunicazione possiamo mandare stimoli agli amministratori locali, che getteranno un seme e faranno da volano ad approfondimenti successivi. Possiamo evidenziare l'importanza di approfondire alcuni temi e di sensibilizzare i cittadini sugli stessi. Ed è proprio con l'aiuto di Polis che possiamo trasferire un supporto efficace e concreto alle realtà locali". 


Leonida Miglio, presidente di Polis, ha evidenziato: "Credo fortemente nella sussidiarietà e vorrei che i Comuni potessero fare la loro parte nella definizione di politiche sempre più sostenibili. Certo, è un lavoro non semplice: l'Agenda 2030 deve allineare i propri contenuti e rideclinare i propri obiettivi in modo che possano essere consistenti in realtà territoriali molto diverse tra loro. Facendo anche attenzione a un altro aspetto: gli obiettivi sottendono a una serie di interconnessioni e migliorare i target di un obiettivo...può voler dire peggiorare quelli di un altro. Ecco perchè cerchiamo di definire un panorama sempre più chiaro di dove siamo e dove siamo posizionati rispetto ad altre realtà d'Europa; stiamo lavorando anche per raccogliere e organizzare la grande quantità di microdati statistici che potrebbero facilitare molto il coinvolgimento delle realtà locali. Perchè non esistono politiche con la "P" maiuscola e l'obiettivo ONU 2030 non ha colore politico. Questa è la sua grande forza: dobbiamo tutti fare uno sforzo perchè questi obiettivi vengano percepiti come il vero patto generazionale tra noi e i nostri figli. Le scelte che facciamo ora devono avere il requisito della sostenibilità anche in futuro". 


Nella definizione del contributo che ognuno può e deve dare al raggiungimento dell'obiettiva di sostenibilità si inserisce il racconto da parte di Pierluigi Stefanini del contributo di Asvis: "L'Agenda 2030 può essere uno strumento particolarmente efficace per svolgere, ognuno nel proprio campo, la propria missione puntando al raggiungimento. Come Asvis abbiamo scelto un approccio di proposta sia verso il Governo, sia verso gli altri enti che spieghi qual è l'assetto di governance più adatto a favorire un processo di scelta sostenibile. E con questo obiettivo Asvis ha preparato proposte chiare, programmatiche e a costo zero per lo stato: 10 in totale, di cui due in particolare sono strategiche in questo contesto, ovvero il forte coordinamento con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il raccordo con le realtà territoriali.


Gioca un ruolo fondamentale, in questo contesto, l'attività di Regione Lombardia. Spiega Sabrina Sammuri, direttore della programmazione e coordinamento SIREG della Presidenza: "In una strategia di portata nazionale, Regione Lombardia ha il compito di elaborare una strategia locale sia evidenziando i punti di forza della nostra programmazione sia proponendo a tutto i soggetti pubblici e privati un protocollo per lo sviluppo sostenibile. Lo proporremo a breve alle parti sociali per un confronto, per fare sì che possa poi essere approvato dalla giunta.

 

Raffaello Vignali, dirigente della Struttura Sviluppo della Competitività e Area Economica di Polis Lombardia ha focalizzato l'attenzione  sul fatto che il ciclo della programmazione o viene svolto in modo corretto o rischia di essere solo un insieme di immagini senza sostanza. "Serve una analisi del contesto, la definizione precisa di strategie e obiettivi, la loro attuazione, il monitoraggio dei risultati. Ed è fondamentale avere come obiettivo l'accountability, ovvero il rendere conto delle azioni che si fanno. E questo aspetto, fondamentale, non può essere perseguito senza indicatori chiari e misurabili. 


Onelia Rivolta, coordinatore responsabile del Servizio Civile Universale di Anci Lombardia, ha inquadrato il ruolo che le indicazioni fissate nell'Agenda 2030 hanno avuto e hanno nei progetti di Servizio Civile: "Ognuna delle schede progetto prevede l'analisi dei bisogni sociali e delle criticità dei comuni con cui collaboriamo per definire in che modo la nostra proposta progettuale possa sostenerli. Quale standard tenere? La risposta è arrivata dalla combinazione dei contenuti dell'Agenda 2030 con le 12 dimensioni del Benessere fissate da Istat: è molto facile trovare qualcosa che già facciamo o che può esserre usato come indirizzo per la programmazione degli interventi in tutti i progetti di Servizio Civile a cui diamo vita ogni anno". E sempre più a livello non solo locale ma anche nazionale, il coinvolgimento dei ragazzi impiegati nel servizio civile su obiettivi sostenbili li renderà sensibili all'argomento, con ricadute sociali più che positive su tutto il tessuto sociale. 


A Egidio Longoni, vice segretario di Anci Lombardia e Project Manager GreenFEST il compito, in chiusura di giornata, di evidenziare quanto anche i prodotti culturali organizzati dai Comuni ben si sposino con molti degli obiettivi fissati dall'agenda. Riconoscendo al prodotto culturale un ruolo fondamentale per le comunità locali, abbiamo definito dal basso la possibilità di linee guida ambientali minime da applicare in rassegne e festival, culturali musicali e esposizioni temporanee. L'impatto ambientale e sostenibile degli eventi deve diventare l'asset da cui partire per la definizione della sua fattibilità: cosa succede se 20mila persone arrivano alle porte di un piccolo Comune per un festival musicale e consumano una bottiglia d'acqua a testa? Come gestire gli spostamenti verso il luogo delle rassegne, con mezzi pubblici o propri? Considerazioni di questo genere applicate alla somministrazione, al riutilizzo degli allestimenti o al loro smaltimento, sino alla scelta tra biglietto di ingresso cartaceo o elettronico sono primarie. Con il progetto GreenFEST intendiamo definire azioni per la diffusione e il miglioramento della gestione sostenibile di eventi culturali su piccola e larga scala promossi da Soggetti Pubblici, trasferendo le Buone Pratiche di Green Public Procurement esistenti in Italia nel settore degli eventi culturali alle alte Autorità Pubbliche e agli operatori privati del settore culturale". (VV)

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